Caso Cotticelli, Azzarà a La7: 'La storia della sanità è una storia di Ndrangheta e di Massoneria'

Secondo il segretario reggino UIL, intervenuto ieri sera a 'Non è l'Arena' le responsabilità non sono tutte di Cotticelli.

Ai microfoni di Massimo Giletti, durante la trasmissione ‘Non è l’Arena‘ di ieri sera, è intervenuto anche Nuccio Azzarà, segretario UIL Reggio Calabria. Parole interessanti, le sue, che hanno catturato l’interesse del conduttore di LA7 e non solo.

LE PAROLE DI AZZARA’

“C’è un miliardo di euro di voragine e di debito sull’ASP di Reggio Calabria e anche sui bilanci regionali che vanno riportati dal 2013 in poi – dichiara Azzarà – In ASP mancano i bilanci dal 2014 ad oggi e la loro mancanza fa tremare il bilancio della sanità calabrese. C’è anche un’indagine sulla morte sospetta di un grande uomo come il dirigente Campolo che può essere legata all’enorme debito e oggi non si sa che è morto o se è stato assassinato. La storia della sanità calabrese è una storia di ‘ndrangheta e massoneria”.

LA COLPA NON E’ SOLO DI COTTICELLI

“Non è corretto che al centro di tutte le responsabilità ci sia solo il generale Cotticelli. Le responsabilità sono diffuse e vanno dal Governo centrale fino alle ASP alle quali è stato demandato come soggetto attuatore la realizzazione del piano. E’ vero che c’è il piano ed è stato adottato dal generale il 18 giugno 2020 e poi è stato integrato il 3 luglio ed approvato dal Ministero il 16 luglio per arrivare al 19 di ottobre ad essere demandato alle ASP e ad oggi non c’è nulla e i calabresi non hanno la sanità in Calabria“.