Caso piste ciclabili, La Strada rispolvera un Consiglio del 2009: 'Che fine ha fatto la Commissione di Indagine?'

Secondo Pazzano è necessario riaprire un tavolo per rendere efficaci gli esiti di quei lavori che prevedevano una Commissione Speciale di Indagine

Continua la polemica sulle piste ciclabili o ‘inciclabili’ come anche il sindaco Falcomatà le ha definite nel corso della sua ultima diretta social. Il Movimento La Strada esprime il proprio commento attraverso una nota:

“È sempre più evidente come la situazione dei lavori pubblici e delle manutenzioni in città meriti controllo e vigilanza più efficienti. La vicenda delle piste “inciclabili” – come lo stesso Sindaco ha ravvisato- è solo il punto d’arrivo di un approccio che, negli anni, ha consegnato la città a esecuzioni di lavori spesso inaccettabili per qualità. Per non parlare delle innumerevoli eterne incompiute di cui il ponte sul Calopinace è solo il vessillo più sventolato. Se, certamente, vi sono responsabilità degli uffici è altrettanto vero che “sappiamo bene che la burocrazia non è asettica, non è, un corpo a sé, un corpo separato e ininfluenzabile, ma è, quasi sempre, lo specchio in cui si riflettono le decisioni e le scelte della politica.

Spetta all’Amministrazione, nelle sue variegate espressioni, scegliere i dirigenti, dare gli indirizzi, controllare, ad un livello superiore, se l’azione e la gestione corrispondono al buon andamento ed imparzialità amministrativa”.

Non sono parole di La Strada, ma appartengono alla relazione della Commissione Speciale di indagine sulle unità operative Lavori Pubblici, Urbanistica, Manutenzione del Comune di Reggio Calabria nel 2009. Il movimento guidato da Saverio Pazzano le ha riprese

“perché abbiamo il dovere di studiare e di non partire sempre da zero. Anche di questo la Politica è responsabile e recuperare lo “storico” dell’Amministrazione può aiutare a trovare soluzioni alle criticità, soprattutto se croniche. La Commissione fu presieduta dall’allora consigliere e già assessore all’ambiente della primavera di Reggio Nuccio Barillà ed è un lavoro fondamentale (veramente di alta politica al servizio del territorio) per conoscere anche lo stato della città attuale.

Nella seduta di consiglio comunale del 18 giugno 2009, all’OdG del Consiglio Comunale, venne votata all’unanimità per i Lavori Pubblici

“l’istituzione di un superiore controllo oltre a quello svolto dal Responsabile Unico del Procedimento e dalla Direzione Lavori. Il soggetto controllore opererà in autonomia e svincolato da implicazioni dirette sull’attività di progettazione, appalto ed esecuzione dei lavori”.

Si consigliò, inoltre,

“di procedere alla formazione di una Commissione per il settore Lavori Pubblici, la quale verifichi se la realizzazione delle opere pubbliche sia avvenuta a regola d’arte”.

Che fine hanno fatto questi propositi, votati all’unanimità -peraltro- da diversi consiglieri di allora che ancora sono in consiglio comunale? È possibile che si debba sempre partire da zero, che i lavori ordinari delle commissioni ignorino documenti fondamentali per la gestione della città?

Registriamo e possiamo apprezzare l’accenno di autocritica dell’Amministrazione sulla qualità dei Lavori Pubblici, ma non possiamo accettare che le responsabilità – delle poste ciclabili come di altri “cantieri”- siano rinviate unicamente sulla burocrazia e sui tecnici, come se l’indirizzo e il controllo non fossero di competenza degli amministratori, sindaco e giunta in primo luogo. Occorre che i rilievi e i segnali che vengono dai consiglieri, dalla stampa e dalla cittadinanza siano colti in positivo per un reale e urgente cambio di passo.

Proponiamo di verificare, innanzitutto, la necessità di operare come deliberato ben 15 anni fa.

Ci sembra esistano in quella relazione della Commissione dei correttivi che, in meglio, possano qualificare subito l’azione amministrativa. Naturalmente alcune modifiche dei regolamenti, nel frattempo, potranno determinare modelli operativi diversi e l’intervento più “presente” della tecnologia informatica potrà addirittura facilitare degli interventi. Ma abbiamo il dovere di fornire e proporre quello che può essere il punto focale della politica che agisce con un senso complessivo.

Per questo, tramite il consigliere Saverio Pazzano, il gruppo La Strada proporrà al Sindaco e al Presidente del Consiglio l’invio alla Giunta, a tutti i consiglieri e ai presidenti di Commissione, nonché ai Dirigenti dei Settori interessati, l’invio dei lavori della Commissione di Indagine 2009 e degli atti conseguenti e successivi. Da qui discenderà la richiesta del consigliere Pazzano di ulteriori passaggi nelle commissioni e nella proposta di un tavolo operativo per rendere efficaci gli esiti di quei lavori che hanno descritto la città di allora e descrivono, per larghi tratti, soprattutto sulla qualità dei lavori e sulle manutenzioni, la città attuale.

Crediamo questo sia, pur dall’opposizione, un approccio corretto -in vigilanza e proposta- da offrire per il bene di Reggio. Meritiamo una città vivibile e lavori eseguiti e partecipati con vera qualità.

Occorre uno scatto vero, che allo stupore e all’indignazione la Politica faccia seguire non solo fatti isolati, ma strategie complessive in grado di costruire Programmazione e Visione, che fin qui mancano”.