Arrivederci Calabria, si torna alla base

Settembre è un mese di epiloghi e nuovi inizi. Finite le ferie tanti tornano a casa, ma non sei tu Calabria

Periodo di (ri)partenze, di saluti, di lacrime e nostalgia. C’è chi ama settembre, il mese in cui tutto ha inizio, di nuovo, il gennaio 2.0 in cui, finite le vacanze, ci si mette a fare piani e pensare a buoni propositi. Settembre, invece, per la Calabria non è un mese poi così bello.

Da una parte c’è chi crede che la vera bella stagione sia questa e non i caotici mesi in cui tutti amano andare in vacanza. Tanti altri, invece, tornati qui per le ferie a giugno, luglio o agosto chiudono, per l’ennesima volta, la valigia che li riporterà a “casa”. Quella terra che ha dato loro un lavoro, un tetto, la gratificazione personale e professionale a cui tutti ambiscono nella propria esistenza.

A questo punto del viaggio, però, non viene più da pensare ai così tanti difetti impossibili da non notare appena sbarcati in terra calabra. La malinconia prende il posto della ragione, mentre entra in gioco l’immancabile magone nel salutare amici, parenti ed il mare.

Alcune città soffrono più di altre l‘arretratezza che caratterizza l’intero Meridione rispetto alle Regioni del Nord. Ma il dramma rifiuti, la carenza di acqua, il lavoro che non c’è o spesso non è in regola, sono tutti ingredienti letali che infliggono, anno dopo anno, una ferita in più nel cuore di chi, dopo esser andato via spera di trovare un qualche segno di sviluppo, di miglioramento. Speranza che, nel 2021, è stato certo disattesa, chissà magari il prossimo anno.

Intanto auguriamo buon viaggio a chi non ha potuto far a meno di andar via, mentre abbracciamo forte chi è rimasto “nonostante tutto”.

Arrivederci Calabria, i tuoi figli tornano alla “base“, ma non sei tu.