CityNow incontra il fenomeno editoriale Mary Baccaglini

di Maria D’Amico - Buon pomeriggio lettori! Mett

di Maria D’Amico – Buon pomeriggio lettori! Mettetevi comodi, siete pronti per una chiacchierata?

“Blogger di Confessioni di una mente cinica, isterica e romantica”, opinionista e speaker radiofonica, ma soprattutto scrittrice! #insidethebook accoglie Mary G. Baccaglini, la donna che rappresenta il fenomeno editoriale italiano più recente! È giovane,  il suo stile è fresco, emozionante, diretto. Basta dare uno sguardo al suo primo romanzo “Mal che vada ci innamoriamo”, per comprendere che ha un canale preferenziale che punta dritto al cuore di ogni lettore! Con un occhio di riguardo per le donne!

Il romanzo racconta la storia di Allegra, una ragazza che appare completamente razionale in amore, a tal punto da riuscire a stabilire, già con poche frasi, se ci sarà o no un lieto fine con un uomo. Utilizza questo suo “dono” per dare consigli tramite la sua rubrica, “Storie possibili”, alle sue lettrici.

Quanto c’è di te in Allegra? Ovviamente il romanzo ha un’evoluzione, rispecchia in un certo senso anche un cammino interiore che hai percorso personalmente?

“L’amore è qualcosa di assolutamente semplice, e decifrarne i segnali non è complesso, se si riesce a mantenere la giusta lucidità. Ovviamente quando si è coinvolti la razionalità è molto difficile da mantenere. Ed è per questo che Allegra è molto brava, perché non permette a se stessa di farsi coinvolgere. Allegra è l’amica che ci dice che il nostro fidanzato ci tradirà ancora. È colei che indovina sempre, proprio perché  non permette all’amore di farla sentire destabilizzata. Io per molto tempo ho vissuto così, rendendomi poi conto che era una fatica immensa e che l’amore è l’unica cosa per cui valga la pena. Che sia per un uomo, un figlio, gli amici, la famiglia, il lavoro. L’importante è amare. A volte lasciarsi destabilizzare dall’amore è la cosa più coraggiosa che possiamo fare.”

In quale momento della tua vita hai deciso di scrivere? È stato un bisogno che hai covato pian piano e hai messo a frutto o una sorta di ispirazione improvvisa? C’è stato un evento in particolare che ha fatto da motore per la realizzazione del romanzo?

“Scrivo da quando ne ho memoria, perché ho sempre amato le parole, ho un debole per gli aggettivi. Scrivere era uno di quei sogni nel cassetto che non riuscivo a dire ad alta voce, da quanto mi sembrava immenso. Poi il blog “Confessioni di una mente cinica isterica e romantica” mi ha fatto capire che avrei potuto trasformare la mia passione in una professione e mi sono buttata. È stato uno dei salti nel vuoto migliore della mia vita.”

Quanti volti ha l’amore? Lo definisci sempre un punto di partenza, mai di arrivo. Vale per ogni forma di amore? Mi spiego meglio, se per caso fosse un periodo orribile, basta aggrapparsi all’amore dei nostri cari, all’amicizia e ripartire da lì, o ti riferisci ad una relazione più intima tra due persone?

“Il ‘basta aggrapparsi all’amore’ è una frase che mi fa molta paura, perché nasconde volti minacciosi, tra cui la dipendenza affettiva. Non ci si aggrappa all’amore per nessuno, se si vuole vivere un amore sano. L’amore è un arricchimento, non un salvagente. Per il resto, l’amore ha volti infiniti, siamo noi a conferirglieli.”

Se le storie d’amore sono viaggi che intraprendiamo in due, c’è una meta da prefiggersi e cercare di raggiungere o è sufficiente vivere il momento senza fare progetti?

“L’amore a lunga durata è progettualità, ma possono esistere amori meno lunghi ma insuperabili in quanto intensità. Non esistono amori migliori o peggiori, solo amori migliori per noi in un determinato momento della nostra vita.”

Una donna innamorata ha una visione della realtà abbastanza alterata, le famose “lenti rosa” con cui vede il mondo, pensi che capiti anche agli uomini e riescano a mascherarlo o sono comunque più distaccati?

“Capita eccome agli uomini, perché il nostro sbaglio è spesso quello di dividere l’universo maschile da quello femminile. In realtà siamo esseri umani e in quanto tali, vogliamo tutti la stessa cosa: stare bene. E l’amore, se vissuto in modo sano, è l’emozione che rende in assoluto le persone più felici. Quindi anche gli uomini hanno le lenti rosa, ma a  differenza delle donne, riescono a distinguere in modo più razionale ciò che amore da ciò che ci assomiglia, ma non è. Per questo sembrano più distaccati, perché sono semplicemente più oggettivi.”

Come si riconosce un uomo innamorato?

“Dalla presenza, esattamente come una donna innamorata.”

Credi nell’anima gemella? Possiamo davvero sperare di incontrare quella metà che si incastra perfettamente con noi, o dobbiamo smussare un po’ gli angoli e accogliere l’altra parte “nonostante tutto”?

“L’anima gemella l’ha inventata qualcuno per convincerci che non siamo in grado di stare da soli. L’anima gemella è una truffa. Non abbiamo bisogno di nessuna metà della mela, perché siamo mele complete, lo siamo nel momento in cui tagliamo il cordone ombelicale con la nostra infanzia. L’amore per noi stessi dovrebbe essere il primo amore, quello davvero importante, quello per le altre persone invece è un di più. Bellissimo, ma un di più.”

Il romanzo si sviluppa intorno ai sentimenti e  alle relazioni che possono diventare, a volte, difficili da gestire. Oltre il famoso “Omnia vincit Amor”, arriva un momento in cui è meglio lasciar perdere?

“Certo. L’amore è qualcosa che ci deve far stare bene. Quando smette di essere così semplice e diventa complesso, doloroso, frustrante, è meglio lasciar perdere. Se l’allegria diventa tristezza smette di essere allegria. La stessa cosa vale per l’amore.”

C’è un grande spirito di solidarietà femminile che trapela dalle pagine, un uomo che decide di leggere questo romanzo cosa dovrà aspettarsi?

“Di conoscere ancora meglio l’animo femminile. Le donne sono complesse, non difficili. Nel senso che hanno tante cose, tanti aggettivi, tante emozioni. Ma una volta che le decifri, le donne appaiono piuttosto semplici. Ecco, questo libro è uno di quelli che mette chiarezza sull’animo femminile.”

Ti andrebbe di concludere con un estratto del tuo romanzo, un piccolo assaggio per i nostri lettori, noi di #insidethebook ti auguriamo che non solo l’amore sia sempre un punto di partenza, ma anche questo nuovo romanzo, sia il primo di numerosi successi!

“Sono in treno e davanti a me c’è un signore anziano che russa rumorosamente. A fianco a lui sua moglie, che ride. Lo guarda e ride, sorride, si sforza di non farlo, ma ride. Lo guarda, guarda quell’omone che russa, e ride. Quando il russare non è più debole accenno, ma diventa rumore importante, lei gli dà un buffetto sulla guancia e gli dice qualcosa in una lingua che non conosco. «Stavi russando come un vecchio trombone», mi immagino sia. E lui ride. E lei ride. E lui ride più forte. E lei ride più forte ancora. E allora mi immagino un’altra coppia al loro posto. Lei che si infastidisce perché lui sta attirando l’attenzione. Lei che pensa: «Russa così tanto perché è grasso, ma non potevo sposare uno più magro?». Lei che si rimprovera di aver fatto una scelta giovane, impulsiva, maleducata. Ed invece davanti a me c’è un uomo che russa e una donna che ride delle sue imperfezioni.

L’amore dovrebbe essere questo. Riuscire a ridere di ciò che da soli, ci farebbe vergognare, imbarazzare. E invece lei ride. E lui ride. E io in quelle risate ci vedo tutto l’amore del mondo.”

Mal che vada ci innamoriamo è una dolce dichiarazione di guerra all’amore, una battaglia da cui uscire sconfitti o vittoriosi, dipende cosa rappresenta l’amore per ciascuno di noi, dipende quanto siamo pronti a rischiare.

Buona lettura!

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