#CitynowForFuture - Nuove generazioni da applausi, ma adesso tocca ai ‘grandi’

Adesso tocca ai ‘grandi del Mondo’ darsi da fare. Dimostrare che alla ‘cosa comune’ chiamata Terra tengono anche loro

Reggio Calabria ha risposto presente all’appello di Greta Thunberg, la giovane attivista che continua ad allertare, con i suoi discorsi ambientalisti, i più potenti del mondo, ideatrice del movimento studentesco internazionale Fridays for Future.

Tel Aviv, Milano, Barcellona, Bari, Santiago, Montreal, Buenos Aires, Lima, Caracas, Dhaka e tante, tante altre città tra cui anche Reggio Calabria, hanno dimostrato pacificamente, durante l’intera giornata di ieri, l’amore per il pianeta Terra.

Milioni di giovanissimi sono scesi in strada per manifestare la propria vicinanza alla sedicenne ambientalista svedese che ha scosso le coscienze di milioni di persone tra cui moltissimi studenti.

Le nuove generazioni hanno invaso piazze e vie principali delle città di tutto il mondo con slogan e cartelli per sensibilizzare il pianeta intero ad una maggiore attenzione.

160 città italiane e 27 Paesi nel mondo. Friday of Future, lo sciopero globale per il clima ha travolto anche la Calabria.

Una più che motivata giustificazione dunque quella degli studenti reggini e non solo che alle aule scolastiche hanno preferito scendere in piazza e urlare “Non esiste un pianeta B” o “Ci avete rotto i polmoni” e spingere la politica mondiale ad attivarsi al più presto contro i cambiamenti climatici.

E con tanto di giustificazione del Ministro Fioramonti per tutti gli studenti “partecipazione alla manifestazione per il clima”.

Il merito va dunque alla ‘madrina’ dell’evento mondiale che nella giornata di ieri sulla sua pagina Facebook ha pubblicato oltre 10 post riprendendo foto, video e dirette dei cortei da ogni parte del mondo.

Merito soprattutto al milione di ragazzi italiani che hanno seguito il nobile messaggio di Greta.

Quale il merito invece degli ‘adulti’? Al momento appaiono pochi i gesti concreti dei ‘grandi’.

Pensando all’Italia e a ‘casa nostra’, il premier Conte ha promesso soluzioni concrete e il ministro dell’ambiente Costa sta preparando un decreto con l’obiettivo di ‘agire subito’ ma urge una consapevolezza maggiore.

Adesso tocca ai ‘grandi del Mondo’ dunque darsi da fare. Dimostrare che alla ‘cosa comune’ chiamata Terra tengono anche loro.

La voglia di battersi e di non arrendersi al consumismo/egoismo deve al più presto animare le aule dei Palazzi di ogni Governo.

Applausi dunque ai giovani e agli studenti che hanno educato per un giorno e ancora una volta i grandi del Pianeta.

Certo è che i problemi non si affrontano solo in termini ideologico sentimentali bensì in termini scientifici.

È per questo che adesso dopo il chiasso di Greta e compagni si attendono risposte da chi ci governa e da chi ha la responsabilità di trovare le giuste soluzioni. 

Risposte dai politici che nulla evidentemente hanno fatto finora per cambiare e salvare il mondo. 

La palla, dopo il Friday For Future, adesso passa a loro.