Come ci ha cambiati il coronavirus, Piromalli: 'Cittadini migliori'

"Siamo diventati più solidali, più socievoli e desiderosi di interagire con il prossimo". Le parole del reggino Peppe Piromalli

Al sorgere del 20° giorno di giusto isolamento credo sia d’obbligo una piccola riflessione”.

A scriverlo, in un lungo post su Facebook, è Giuseppe Piromalli. Il ‘capo’ dell’Officina dell’arte, anche da casa, prova a dare alla comunità reggina un pò di sostegno morale seppur lontano dai riflettori.

Il sipario su spettacoli e teatri è calato già da un po’. Il Governo ha disposto, quasi immediatamente, la chiusura dei luoghi ci cultura, ma non per Piromalli ha smesso di lanciare i suoi messaggi divertenti e di speranza attraverso i social.

“Quindi ricapitoliamo un po’… Dunque, in pochi giorni abbiamo risolto:

  • il problema del traffico;
  • dell’inquinamento;
  • lo spreco di cibo,
  • invasione dei migranti.

Difficilmente staremo in futuro a litigare su quote 100 o di quando poter andare in pensione. Miglioramenti sensibili anche sul fronte dell’evasione fiscale e della tracciabilità dei pagamenti“.

Piromalli prosegue:

“Abbiamo incentivato la digitalizzazione e l’alfabetizzazione informatica, dato forte impulso all’e-commerce, lanciato lo smart working e l’e-learning. Abbiamo dato al calcio e allo sport l’importanza che merita, aumentato la lettura dei libri e dei giornali, la visione dei film, riscoperto il piacere della sana cucina casalinga e del giardinaggio, ci siamo rivelati amanti dell’attività fisica e dell’aria aperta”.

Ci sono voluti diversi DPCM per mettere in riga anche gli italiani più testoni ed, ancora oggi, alcuni purtroppo infrangono la gente, ma il reggino da sempre impegnato nella nostra comunità è fiducioso:

“In queste due ultime ci abbiamo messo davvero impegno, ma tanto, tanto impegno.
Siamo diventati più solidali, più socievoli e desiderosi di interagire con il prossimo. Quando suona il campanello il “e adesso ma chi ca**o è”, è stato sostituito da una scossa adrenalinica, sguardi sorpresi e da “affacciati vedi chi è”.
Stiamo cercando di responsabilizzarci come cittadini all’osservanza delle norme e a non voltarsi dall’altra parte davanti ai “furbetti”. Abbiamo imparato a fare la fila in modo ordinato a lavarci le mani e a compilare in modo corretto il “permesso di libera uscita” che, bontà sua, non è mai uguale al giorno prima”.

Piromalli racconta anche l’aspetto ‘emozionale‘ dell’emergenza epidemiologia che stiamo vivendo:

“Passiamo molto più tempo con i nostri figli e i nostri partner, forse entro un anno avremo pure risolto il problema demografico. Abbiamo dato la collocazione esatta (dimenticata per anni) a medici, infermieri, scienziati abbiamo finalmente messo le competenze giuste al posto giusto, abbiamo disintossicato le trasmissioni di informazione dalle inutili liti da salotto dei politici.

Furti, rapine e altri delitti ridotti all’osso, traffico e spaccio di droga hanno subito un tracollo“.

Il reggino conclude:

“E allora, adesso, non ci resta che risolvere sta caz***a del coronavirus e siamo a cavallo“.