Come preparare il gateau di patate: la ricetta

Il gateau (italianizzato gattò) è una vera icona culinaria per le famiglie italiane

Il gateau di patate (italianizzato “gattò”) è un piatto tipico della cucina partenopea, una vera icona culinaria di cui ogni famiglia ha sua ricetta.

LA RICETTA

Ingredienti

Per la ricetta di oggi useremo:

  • 1 kg e 500 g di patate,
  • 100 g di burro,
  • 100 g di parmigiano grattugiato,
  • 4 tuorli,
  • 2 albumi,
  • 150 g di scamorza affumicata,
  • 100 g di pancetta tesa,
  • 80 g di provola affumicata,
  • latte,
  • prezzemolo tritato,
  • pangrattato
  • sale q.b..

Preparazione

Per prima cosa lesso le patate con la buccia, per circa 45 minuti, le sbuccio ancora calde e le passo con lo schiacciapatate raccogliendole in una grande ciotola (volendo le si possono mettere nello schiacciapatate anche con la buccia, provate!). Mescolo il composto fino a ridurlo della consistenza di un purè, quindi aggiungo il burro ammorbidito, il formaggio grattugiato, la provola e la scamorza a dadini, i 4 tuorli (uno alla volta), un cucchiaio di prezzemolo e aggiusto di sale. Se la consistenza risulta essere troppo dura aggiungo del latte, al contrario troppo lenta aggiungo del pangrattato. Monto a neve molto soda gli albumi e li incorporo al composto mescolando delicatamente.

Imburro una tortiera, cospargo con abbondante pangrattato e verso metà composto, lo appiano e sulla superficie distribuisco tutta la pancetta tesa che ho; infine verso l’altra metà del composto e lo cospargo prima di parmigiano in abbondanza e poi di pangrattato a coprire il tutto, distribuisco alcuni fiocchetti di burro e metto in forno a 180° per 30-40 minuti.

Una volta pronto, lascio riposare il gattò fuori dal forno  per almeno dieci minuti.

LA STORIA

Il termine francese significa torta, e, in italiano, indica una sorta di sformato. Secondo quanto si narra, il gateau fu un piatto creato per il banchetto di nozze della regina Maria Carolina, figlia di Maria Teresa Lorena-Asburgo, moglie di Ferdinando I Borbone, nel 1768.

La nuova Regina introdusse nella capitale il gusto francese e la consuetudine di affidare il servizio di cucina ai “monsieurs” (termine “corrotto” in “monzu'” dai napoletani). Proprio questi cuochi crearono il particolare sformato per il banchetto regale. Nonostante questo, il “gattò” è da ritenersi a tutti gli effetti un piatto napoletano, creato a Napoli, utilizzando ingredienti tipici della cucina partenopea, fatta eccezione per il burro (più tipico della cucina nordica). In quegli stessi anni “Napoli – si legge su Wikipedia – divenne luogo di confronto delle grandi cucine europee e nell’arco di pochi decenni, assunsero denominazioni francesi anche altre tradizionali pietanze partenopee e sicule come il crocchè e il ragù“.