Come preparare la torta alle arance: la ricetta

Un dolce classico, ma intramontabile

L’arancio dolce è l’agrume più coltivato nel mondo, grazie alla sua capacità di adattarsi a condizioni ambientali diverse e per questo soggetto ad innumerevoli cloni. La storia dell’origine e della diffusione di questa pianta è molto dibattuta; si hanno comunque notizie della sua presenza già in tempi antichi in Cina e in Indocina, dove si ritiene si sia generato per mutazione dall’arancio amaro.

INGREDIENTI

Per la nostra ricetta occorrono:

  • 300 gr. di Zucchero,
  • 300 gr. di Farina,
  • 70 gr. di Burro,
  • 3 Uova,
  • 3 Arance,
  • 1 bustina di Lievito per dolci,
  • Zucchero a velo;

per la crema:

  • 100g di farina,
  • 100g di zucchero,
  • 3 arance.

PREPARAZIONE

Comincio sbattendo i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungo la scorza grattugiata e il succo delle tre arance.

Dispongo la farina a fontana e verso il composto ottenuto al centro della fontana, aggiungendo il burro fuso e il lievito. Mescolo portando la farina lentamente verso l’interno.

Monto gli albumi a neve ben ferma ed incorporo il tutto lentamente dal basso verso l’alto. Imburro e cospargo di zucchero uno stampo, verso il composto e metto in forno a 180 gradi (statico) per 40 minuti, controllando la cottura dopo mezz’ora. Lascio raffreddare e nel frattempo preparo la crema per la farcitura facendo bollire il succo di tre arance, aggiungo un cucchiaio di farina e 100 gr. di zucchero fino a che non si addensi. Taglio la torta a metà (io uso un filo da lenza da pesca) e farcisco con la crema. Ricompongo il dolce e spolvero con abbondante zucchero a velo. Lascio riposare almeno due orette in frigorifero. La torta di oggi è pronta per essere servita in tavola e mangiata. Buon appetito!

Tutti gli ingredienti utilizzati provengono da colture locali e sono fornite da BIOAGRIKM0, l’unica azienda a Km0 che porta  frutta e ortaggi direttamente a casa vostra.

STORIA

Viene dato per certo che siano stati gli Arabi a introdurre gli aranci in Asia Minore, in Egitto, nel nord Africa e in Europa. In particolare, in Sicilia, durante la dominazione araba (IX-XI secolo d.C.) vennero impiantati aranci amari e limoni nei cosiddetti giardini, termine tuttora utilizzato, evocativo della funzione ornamentale che inizialmente gli agrumeti ebbero nell’isola. Nella seconda metà del 1800 le coltivazioni in Sicilia si incrementarono e verso la fine di quel secolo si cominciarono ad impiantare non più nei declivi collinari o nelle zone pianeggianti, ma negli appositi agrumeti. Gli investimenti maggiori nella nuova agrumicoltura si ebbero nel Catanese e nel Siracusano e furono queste aree a diventare le predilette dell’arancia a polpa rossa o pigmentata, consolidando questa loro vocazione nel corso del 1900.

Dall’arancio dolce si sono sviluppate, soprattutto in Sicilia, diverse qualità. Tra le arance bionde si annoverano la Navelina, la Valencia e la Ovale; tra le arance rosse invece, si distinguono il Moro, il Sanguinello e il Tarocco. In particolare, la piana di Catania é ricca di agrumeti, nello specifico, di Arance rosse dell’azienda Pannitteri, una dei leader del settore, per il loro colore rosso, risultato delle particolari condizioni microclimatiche del territorio intorno all’Etna.