Reggio, l'ex Orchidea diventa un museo: come sarà il Mediterranean Cultural Gate - FOTO

Un incubatore di cultura da sfruttare durante tutto l'arco dell'anno, capace di ospitare mostre, spettacoli, proiezioni, festival. Ecco come sarà

Sarà la “Porta culturale del Mediterraneo” di Reggio Calabria. È così che dopo anni in completo stato di abbandono l’ex cinema Orchidea rinascerà per dare lustro alla città.

La Giunta comunale ha approvato, nei giorni scorsi, con voto favorevole e unanime la delibera “Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Riqualificazione immobile da destinare a Museo (Orchidea) – Approvazione studio di fattibilità”. “Mediterranean Cultural Gate” è questo il nome che verrà dato all’immobile che, da progetto, ha tutte le carte in regola per divenire un fiore all’occhiello per l’intero territorio.

Approvato lo studio di fattibilità per l’ex Cinema Orchidea

Rigenerazione urbana, è in questo contesto che si inseriscono i 3,5 milioni del Pnrr ed i 500 mila euro dei Patti per il Sud, per un importo complessivo di 4 milioni di euro, che andranno a finanziare la maxi opera del “Mediterranean Cultural Gate”. L’obiettivo è quello di creare un “polo culturale in grado di adattarsi ad una programmazione multi disciplinare ed a diverse modalità di utilizzo”.

L’idea è nata nel 2019, quando con delibera n.308 (16.12.2019) è stato approvato il Documento preliminare all’avvio della progettazione. Successivamente, con delibera n.39 (12.03.2020) è stato approvato un protocollo d’intesa con l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggistici e Conservatori della Provincia di Reggio Calabria con allegato schema di convenzione con il CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti PPC). Nel frattempo non sono mancati gli imprevisti e lungaggini burocratiche che hanno rallentato la naturale prosecuzione della procedura di gara, espletata mediante piattaforma telematica “concorsiawn“.

Il 14.12.2022 (delibera n. 402), i servizi di progettazione sono stati aggiudicati definitivamente in favore del RTP Raffaele Sarubbo e, circa un mese dopo, il RUP ha richiesto formalmente la trasmissione dello studio di fattibilità arrivato al Comune nei primi giorni di maggio.

La riconversione dell’ex cinema Orchidea è stata creata in modo da conservare la struttura portante dell’immobile esistente (travi, pilastri e porzioni di solai), con la demolizione di partizioni interne.

“Ne consegue un intervento che, pur cambiando notevolmente la conformazione degli spazi, riduce i costi di trasformazione”.

La nuova configurazione, inoltre, mira a creare una sorta di dialogo con il contesto urbano e paesaggistico. Addio dunque al “mostro” in cemento armato cui i reggini hanno dovuto far l’abitudine in questi ultimi decenni, benvenuta ad un’opera sostenibile ed inclusiva che contribuirà ad abbellire il centro storico cittadino.

Mediterranean Cultural Gate Ex Cinema Orchidea 1

Com’era e come sarà il ‘Mediterranean Cultural Gate’

Mediterranean Cultural Gate Ex Cinema Orchidea 2

Inaugurato nel 1951, l’ex Cinema Orchidea è divenuto, ben presto, un punto di ritrovo e di svago per i reggini. Dopo vent’anni di attività, la struttura è stata chiusa definitivamente e abbandonata fino ai giorni nostri. Una vera e propria bruttura in quel centro storico che i cittadini tanto amano e che i turisti frequentano.

Il Mediterraneal Cultural Gate si troverà, infatti, in una posizione privilegiata della città di Reggio, ma anche segnata da un ingente flusso automobilistico. E, non a caso, gli interventi sull’edificio sono stati pensati con particolare attenzione volta all’isolamento acustico degli spazi interni, attraverso una sequenza di elementi fissi e mobile (vetri isolanti, pannelli e tende), che permettono di abbattere il rumore in modo da consentire l’idoneo svolgimento delle attività al suo interno.

La nuova facciata creerà una sorta di velo tra interno ed esterno dell’edificio, rendendolo “poroso”, rendendo visibile dallo spazio urbano le attività che si svolgono al suo interno, attraverso una struttura a vetrata tra travi e pilastri. Il volume esterno, inoltre, sarà trattato con una pigmentazione color “sabbia”, tipica del paesaggio urbano della città, così da creare un’immagine uniforme, in continuità con gli edifici del corso Matteotti.

Il piano terra risulterà quindi “permeabile” in modo da attrarre e invitare le persone ad usufruire della location e dei servizi.

Cosa vi sarà all’interno?

Il Mediterranean Cultural Gate potrà ospitare grandi eventi che occupano l’intero edificio (notte della musica, festival musicali, giornate tematiche), diventando uno spazio pubblico di incontro e socializzazione. Di seguito la composizione:

  • La sala spettacoli principale, dotata di una tribuna richiudibile e quindi bifunzionale. Nel caso di struttura telescopica aperta permette lo svolgimento di spettacoli teatrali o proiezioni cinematografiche. A tribuna raccolta la sala ha la possibilità di accogliere eventi di varia natura (performance, danza, eventi musicali, teatro contemporaneo). In queste occasioni le gallerie del piano primo e secondo si aprono, rendendo possibile la loro interazione con la sala e offrendo diversi punti di vista per assistere agli spettacoli.
  • Le gallerie che connettono i vari spazi, permetteranno la realizzazione di eventi diffusi in vari spazi dell’edificio, funzionando come un circuito verticale che si sviluppa attraverso il dispositivo. Tale configurazione si presenta idonea alla realizzazione di mostre ed esposizione di varia natura (artigianato, didattiche, artistiche,…). La sala può essere convertita anche in una piazza coperta a diretto contatto con l’ampio atrio di accesso.
  • La terrazza coperta, l’ultimo piano sarà destinato all’incontro ed alla creatività con un bar/caffetteria che si affaccia sullo Stretto di Messina. L’ambiente conviverà con una mediateca pubblicata, laboratori per artisti, una piccola sala proiezioni ed un alloggio destinato ad ospitare gli artisti.

Un incubatore di cultura

Il Mediterranean Cultural Gate sarà un incubatore di cultura, flessibile ed adattabile, il cui utilizzo e la cui conformazione saranno determinati dalle necessità di appropriazione da parte di utenti e curatori. Un edificio multiuso, polifunzionale capace di aprirsi alla comunità per tutto l’arco dell’anno e della giornata.