Reggio accoglie il commentario Rashi e rafforza il legame col mondo ebraico

Il Castello Aragonese custodirà una copia del commentario Rashi, durante una mostra allestita per l'occasione

L’amministrazione comunale di Reggio Calabria ha organizzato una mostra al Castello Aragonese e un convegno dal titolo “Reggio e il commentario di Rashi”. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Anna Foti.

Fu illustre la tradizione culturale nella Reggio antica. Prova ne sono i prestigiosi manoscritti stampati e scritti qui, come i codici italo-greci, oggi conservati nelle più prestigiose biblioteche di tutto il mondo. Tra questi il libro in lingua ebraica, stampato a Reggio Calabria il 18 febbraio 1475. Si tratta del “Commentarius in Pentateuchum”, del rabbino ed esegeta francese di origini ebraiche Rashi (Rabbin Salomon ben  Isaac), il più grande commentatore di Torah e Talmud. E’ il primo libro in lingua ebraica stampato con data certa del mondo stampato dal tipografo.

Il professore Daniele Castrizio ha illustrato ai microfoni di CityNow: “Tale commentario è uno dei più grandi meriti di Reggio, in grado di stampare su carta, 10 anni prima di Gutenberg. La città aveva una tipografia moderna già allora, era già al centro dei traffici mediterranei. Dobbiamo svelare ciò che hanno rappresentato gli amici ebrei nella storia della città”.

Presente il direttore generale Giuseppe Putortì  e l’assessore alla cultura Irene Calabrò che ha evidenziato: “Una mostra ‘costruita’ in poco tempo, una volta ammessi al finanziamento abbiamo proceduto speditamente. Il significato che in pochi conoscono testimonia l’importanza del patrimonio che a Reggio possediamo, tali momenti permettono la divulgazione culturale, un sentito grazie va al gruppo di funzionari e impiegati del Comune per merito dei quali è stato effettuato l’allestimento”.

Il professore Franco Arillotta ha ricordato come già nel 2001 cercò di suscitare l’interesse dei reggini rispetto alla realizzazione di oltre 500 anni fa “resa possibile dal trattamento di serenità che caratterizzava i rapporti fra la comunità ebraica e la popolazione reggina”.  Ivana Pezzoli, moglie del rabbino Roque Pugliesi ha sottolineato: “Gli ebrei di Reggio hanno lasciato in eredità al mondo il pensiero di Rashi, la sua anima e la sua spiritualità”. La soprintendente archivistica Ada Arillotta ha commentato: “Oggi abbiamo la possibilità di poter apprezzare questo libro stampato nel 1475 e di riflettere sul fervore culturale che lo rese possibile”.

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha posto l’attenzione sul rilevante valore della mostra nel contesto territoriale: “Costruire una città inclusiva ed accogliente in cui nessuno si senta escluso, recuperando il significato di una città che si rapporta con tutti. Basti pensare a tutte le iniziative e recupero della nostra memoria storica, riflettendo su quanto sia stata importante l’attività commerciale ebraica”. Special guest del riuscito incontro, Debora Penchassi, responsabile culturale della Sinagoga di New York: “Lo stampatore Abraham Ben Garton è stato un pioniere. Se l’Italia era divenuta il centro mondiale della stampa ebraica, il gioiello della corona rimane la riproduzione del commentario al Pentateuco”.

*Foto gentilmente concessa da “Franco D. Scarpino”