Comunali Reggio, Foti (M5s): ‘Terzo Polo? Dimostreremo che si può governare con la politica senza i politici’

Il candidato dei pentastellati continua la mediazione in attesa di Rousseau. Sui rifiuti, l’idea dell’isola ecologica di quartiere

“Tutto è venuto alla fine di un percorso cominciato addirittura alla fine di novembre scorso, e il motivo è molto semplice: il gruppo locale ha lavorato per tanti anni riprendendosi dalle ceneri delle passate consultazioni, quelle del 2014, e la candidatura è espressione di un percorso che prevede semplicemente la possibilità di esplorare una democrazia senza partiti”.

Fabio Foti è il terzo candidato a sindaco ufficiale della città di Reggio Calabria, che sarà chiamata a rinnovare l’amministrazione comunale il 20 e 21 settembre prossimi. L’ufficialità è arrivata lo scorso 29 giugno, insieme alla certificazione della lista, al termine di un percorso lungo ed articolato che potrebbe però concretizzarsi in qualcosa di diverso.

Virologo clinico, direttore sanitario de “La Feluca”, Fabio Foti – intervenuto alla quarta diretta web di CityNow relativa agli aspiranti candidati a sindaco – è un attivista del Movimento 5 Stelle dal 2013, occupandosi, insieme al gruppo e al meetup di riferimento, di tutta una serie di problematiche con una copiosa letteratura a testimoniare l’impegno e l’intervento su diverse tematiche specifiche:

“fondamentalmente, mi sono sempre occupato di redigere le parti programmatiche della nostra azione politica e alla fine di questo percorso ci siamo arrivati dopo un lavoro di 5 anni per cercare di far sì che la nostra proposta possa essere assolutamente interessante per i cittadini dal punto di vista proprio delle proposte, del come si possono risolvere alcune problematiche che ammorbano le nostre vite ormai da tanti anni”

Movimento nazionale, fragilità locale

Reggio sarà l’unica città metropolitana chiamata alla urne. Da questa partita, confida Foti, il Movimento 5 Stelle si aspetta di fare la differenza:

“si aspetta molto in termini di risultati elettorali, per riscattare quello non soddisfacente del 2014, ma si aspetta tanto anche perché reputa che il gruppo locale ha lavorato abbastanza bene, anzi direi molto bene, per poter proporre un programma che è già in embrione”.

D’altra parte nel 2014 il Movimento presentò ai nastri di partenza una lista che raccolse 1738 voti (1,86%) con Vincenzo Giordano candidato a sindaco (2381 voti e il 2,49%), senza però centrare l’obiettivo minimo dell’entrata in Consiglio comunale. Una sconfitta che accomuna i pentastellati in ambito locale, dove solo in pochi casi riescono ad incidere. Foti non lo nasconde:

“A livello territoriale subiamo quella che attualmente possiamo dire è il punto debole del Movimento 5 Stelle, che si è organizzato e strutturato molto bene a livello nazionale, anche attraverso l’applicazione di strategie che hanno dovuto portare gioco forza a definire ovviamente dei compromessi, non di tipo programmatico, ma soltanto legati alle alleanze per evitare di congelare 10 – 11 milioni di voti. Non c’è stata invece una grandissima attenzione sui territori, che è il motivo per il quale si fallisce spesso e volentieri a livello di amministrazioni locali. Sembra che ultimamente la via sia stata corretta, ed infatti in quest’anno per la prima volta fanno capolino i facilitatori regionali che sono un po’ dei coordinatori – da noi l’onorevole Riccardo Tucci – che ci stanno aiutando moltissimo nel cercare di superare le tante criticità che attengono ad una campagna elettorale. Sono convinto che nei prossimi anni, magari dopo gli Stati Generali, verrà corretto il tiro relativo a questo grave errore che è stato commesso e i territori, i meetup, gli attivisti, torneranno a essere i veri protagonisti della vita politica del MoVimento 5 Stelle”.

Una delle critiche che spesso viene rivolta al movimento è che i suoi parlamentari – 17 per la nostra Regione – siano poco incisivi:

“Io li ho conosciuti praticamente quasi tutti, però non credo che il problema sia legato al singolo parlamentare che effettivamente svolge un lavoro duplice perché lavorare al Parlamento e lavorare sul territorio è veramente usurante. Però con la creazione del team del futuro, dell’avvento dei facilitatori regionali e con una nuova presa di coscienza negli Stati generali il problema si può risolvere. Secondo me, in molti casi, non ce la fanno a fare il doppio lavoro. Ci hanno provato, ma non riescono a fare egregiamente il ruolo di parlamentari e quello anche di sentinelle territoriali. Questo secondo compito deve essere lasciato agli attivisti, deve essere lasciato ai facilitatori non parlamentari. Probabilmente una nuova riorganizzazione porterà nuovo slancio al Movimento 5 Stelle”.

Da soli o in un nuovo Polo?

Come detto la candidatura di Foti è arrivata dopo un lungo percorso voluto dal Regolamento dei 5 stelle. Con essa è arrivata anche la lista:

“La nostra lista certificata – insieme alle altre tre calabresi – è uscita sul blog delle stelle ufficialmente. Il 10 di luglio se qualcuno vuole andare a consultare sia sul blog delle stelle che su movimento5stelle.it troverà la lista con tutto l’elenco. Quindi si può dire che le nostre sono le prime liste certificate, quindi depositate, ovviamente da noi a dalla Casaleggio. Si tratta di 21 nomi, più il nome del candidato a sindaco. E ci sono 11 posti ancora liberi, ma lo saranno ancora per poco perché tanti tasselli stanno andando al loro posto per completare la lista a 32 e poterla presentare tra circa 10-15 giorni quando faremo la conferenza stampa ufficiale nella quale presenteremo la lista, il programma e la strategia elettorale”.

Ma le cronache degli ultimi giorni hanno raccontato di un tentativo, da parte dello stesso Foti, di unire i tanti candidati di estrazione civica per la costituzione di un terzo Polo, civico e alternativo ai partiti tradizionali. La proposta, avallata e autorizzata a livello nazionale, è stata fatta alla luce del sole, nel corso della conferenza stampa di presentazione della candidatura di Klaus Davi. Foti racconta quanto accaduto e aggiunge:

“Io credo che sia fondamentale dare un’alternativa alla politica dell’alternanza destra – sinistra ma, soprattutto, dare la possibilità ai reggini di scegliere un’opzione percentualmente vincente, e su quello che fondamentalmente è una polarizzazione dello scontro, la democrazia di Reggio Calabria con i partiti e la democrazia di Reggio Calabria senza i partiti. Noi ovviamente siamo per il secondo schema, per l’autogoverno, e tante cose di questo genere che dovrebbero animare il vero civismo. In quest’ottica c’è sembrato normale e assolutamente naturale proporre a tutti quanti i candidati a sindaco, una pletora indescrivibile evidentemente, di trovarsi ad un tavolo per discutere circa l’opportunità, su base programmatica, di mettersi assieme. E per dare il buon esempio, altrimenti non saremmo stati credibili, ho avanzato la proposta che nel caso ci fosse la possibilità di creare un tavolo comune, un terzo Polo civico unito, il MoVimento 5 Stelle con grande tranquillità e senso di responsabilità lascia la candidatura a sindaco, perché non è questo quello che interessa a noi. A noi interessa entrare a Palazzo San Giorgio e dimostrare che si può governare con la politica senza i politici. Questo per noi è fondamentale. Questa è una cosa assolutamente decisiva”.

In ogni caso in settimana dovrebbe svolgersi un voto sulla piattaforma Rousseau, perché l’articolo 6 comma 2 del regolamento obbliga, per le città sopra i 100.000 abitanti a chiedere agli attivisti, simpatizzanti ed elettori della provincia di Reggio in questo caso, a rispondere a un semplice quesito: volete che il MoVimento 5 Stelle vada solo oppure ritenete che sia opportuno che possa fare un apparentamento?

Il giro di consultazioni Foti l’ha iniziato già da un pezzo. Proprio nelle ultime ore confida di aver incontrato Andrea Cuzzocrea, mentre in agenda rimangono Fabio Putortì e Nino Liotta.

“Quando facciamo questi incontri non è che noi proponiamo qualcosa. Ce ne guarderemmo bene, non fa parte certamente del modus operandi del MoVimento. A noi interessa capire quali sono le diverse angolature di pensiero dei vari candidati. Stanno emergendo delle interessanti considerazioni, ma non percepiamo, altrimenti sarei ipocrita, tutti questi grandi slanci passionali nel sedersi attorno a un tavolo e soprattutto magari mettere in discussioni percorsi ed egoismi dei candidati. Però noi abbiamo la testa dura, andiamo avanti, crediamo fortemente in questo terzo Polo. Crediamo che sia l’unico modo per poter contrastare lo strapotere dei partiti politici. Anche perché il risultato sarebbe sempre la riproposizione del vecchio paradigma: cittadino suddito nei confronti della pubblica amministrazione. Noi invece vogliamo che il cittadino sia protagonista della vita della pubblica amministrazione con un sistema privo di partiti che possa portare a dei meccanismi di autogoverno e che considera gli amministratori come dei facilitatori di processi. Perché l’unica cosa importante sono i cittadini, la loro organizzazione, la loro unitarietà. Speriamo nella prossima settimana di essere tutti quanti attorno ad un tavolo per poter discutere di bene comune della città.

Il programma delle Stelle

“Noi siamo 5 Stelle. Noi abbiamo voluto raddoppiare le stelle, nel senso che abbiamo intitolato i 10 punti avendo come riferimento le 5 stelle, ed infatti iniziano tutti per ‘S’. Il primo punto non si chiama Economia ma si chiama ‘soldi’. Il secondo si chiama ‘Servizi’, il terzo fa riferimento agli ‘Spostamenti’, il quarto all’autogoverno ‘Self and open governament” e “stop ‘ndrangheta’. Poi abbiamo anche le altre, salute territoriale, sicurezza urbana ed ambientale, anche spazi e suolo, scuole università e sociale e sport. Però i primi 5 effettivamente rappresentano l’asse portante del nostro programma”.

Foti argomenta quindi sulla moneta reghion:

“E’ una cosa che è già stata inventata in Sardegna. Dei ragazzi l’hanno messa in atto e da 10 anni ha messo in rete 4 mila aziende con aumenti del loro fatturato. È una cosa molto semplice, è uno strumento di economia civile, di economia solidale. Noi prendiamo una moneta che ovviamente la chiamiamo moneta di fiducia, semplicemente ci attacchiamo al circuito sardex perché è quello che ha dimostrato già di funzionare, e questa moneta viene immessa sul circuito del territorio provinciale ed ha la incredibile capacità di far generare l’economia quando i soldi scarseggiano”.

La questione rifiuti, rimane tra le grandi questioni:

“La prima azione è sempre quella di togliere i rifiuti dalla strada, e l’altra evitare che i rifiuti vengano prodotti. Perché per quanto riguarda la prima situazione ovviamente è palese che il sistema Porta a porta per quella che è l’orografia del territorio di Reggio si è rivelato come un sistema incompleto”.

Rispetto all’idea “Rifiuti zero”, c’è da dire che i pentastellati partono dal concetto secondo il quale “il miglior rifiuto è quello che non si produce”, puntando forte su prevenzione e riduzione dello stesso. Per quelli che si producono si prevede di far assorbire il 90% dalla filiera integrata dell’economia circolare locale (riutilizzo, riciclo, riuso, riparazione) mentre il restante 10% (ma anche meno) sarebbe conferito nell’ecodistretto di Sambatello. Il M5s poi, dice no alla discarica di Melicuccà e al termovalirazzatore solido secondario (CSS) di Gioia Tauro (anche se con sistema di filtraggio efficiente che riduce l’impatto dei fumi inquinanti, vogliamo elettricità e calore prodotti dalle rinnovabili e non da questi impianti che si nutrono di rifiuti).

Le attività di prevenzione si baserebbero sull’incentivazione a premialità fiscale del sistema di compostaggio domestico per lo smaltimento della frazione organica; ma anche con la creazione di centri di compostaggio di comunità e industriali.

L’abbattimento dei costi economici legati al trasporto è invece legato al conferimento dei cittadini in isole ecologiche intelligenti di quartiere con applicazione del sistema premiante di pesatura elettronica; e all’attivazione del sistema ANCI-CONAI (consorzi di filiera) che mette a disposizione le proprie piattaforme per conferire tutta la frazione secca.

La raccolta ed il riciclo dei materiali dai RAEE e dai RPA aumenta l’occupazione – Dal riciclo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche possono essere recuperati metalli preziosi da riutilizzare; il riciclo, quindi, non è solo da considerarsi come pratica da seguire per salvaguardare l’Ambiente, ma anche come fonte di benefici economici.

Si punta molto anche sull’Aeroporto del Mediterraneo:

Per ciò che riguarda l’Aeroporto si chiede a gran voce il Piano industriale del gestore unico, con il riconoscimento della rilevanza strategica a valenza internazionale per l’Aeroporto dello Stretto attraverso la richiesta di modifica del Piano degli aeroporti. Si punta alla tariffazione sociale, ma si richiama anche al corretto utilizzo dei 25 milioni di euro stanziati per la ristrutturazione e messa in sicurezza dell’Aeroporto dello Stretto attraverso la progettazione e realizzazione di un nuovo terminal con piazzale aeromobili lato ferrovia e collegato con le altre vie attraverso criteri intermodali e che preveda la presenza di aree destinate al potenziamento commerciale e lo sviluppo di un indotto economico territoriale rilevante.

A corollario di queste linee guida, anche le azioni prioritarie indirizzate al co-marketing, al potenziamento dei servizi di trasporto, e il potenziamento dello scalo nelle sue componenti materiali e immateriali.