Comunali Reggio, Salvini a Reggio per Minicuci: ‘Restituire ai reggini l’onore e la normalità’

La presentazione del candidato sindaco con la partecipazione di Jole Santelli e Wanda Ferro: ‘Uniti si vince’

Usa una citazione di Walt Disney Matteo Salvini per significare la presenza della Lega a Reggio Calabria: “Se puoi sognarlo puoi farlo” dice ringraziando i presenti alla reunion del centrodestra in un noto locale cittadino sul mare. Lo sfondo è quello dello Stretto, all’interno del Lido comunale.

Ma l’entusiasmo non sembra quello dei vecchi tempi. Le vicende che hanno preceduto questa presentazione del candidato hanno in qualche modo logorato una coalizione uscita trionfante dalle regionali di appena sette mesi fa. È inutile negarlo. Il Covid e le misure di prevenzione fanno il resto, e Salvini cerca di metterci la solita verve, anche perché la platea non è composta solo da leghisti osannanti. C’è tutto quel centrodestra che fino a ieri rappresentava la città e che ora deve digerire – e lo sta facendo a suon di rassicurazioni da parte di parlamentari e uomini di partito – una coalizione, unita, ed a trazione leghista.

Il collante della serata sembra essere la realizzazione del Ponte. E Minicuci il capocantiere che ha lavorato sodo per rimettere in piedi quello crollato a Genova. Salvini vorrebbe riportare a Reggio quel modello lì, e lo dice a chiare lettere, ipotizzando anche un gemellaggio tra le due città, unite da tante analogie.

Il leader della lega, accolto dal segretario provinciale Franco Recupero, giunge con una mezzoretta di ritardo. Racconta di essere passato da Ciccarello, emblema del disastro dell’emergenza rifiuti in città.

“Continuo a leggere che il sindaco Falcomatà dice ‘farò, darò…’ ma dopo sei anni dovrebbe raccontare cosa ha fatto non cosa farà. Io a Nino non chiedo i miracoli, ma chiedo di restituire ai reggini l’onore e la normalità quotidiana. La monnezza, l’acqua, assegnare le case prima ai reggini in difficolta… poi il destino è in mano vostra”.

Poi Salvini torna sulla visita calabrese che l’ha portato prima a Crotone e poi Catanzaro dove, racconta ha incontrato i militari della Capitaneria di porto, i pescatori, e tanti cittadini. Elogiando quindi le “precauzioni su precauzioni” prese dalla governatrice Santelli, il leader della Lega è tornato sull’argomento covid ricordando i quasi 60 casi registrati in Sicilia: “Se ci sarà un ritorno del virus abbiamo nome cognome e indirizzo dei responsabili che sono al governo a Roma. Sono o complici o incapaci”.

Il tema della trasparenza e della corruzione Salvini lo introduce con un chiaro “I voti della ‘ndragheta ci fanno schifo”. Per dire poi che il problema non sono i codici o l’anticorruzione, ma i troppi passaggi burocratici, entro i quali si annida “la voglia di allungare la busta”.

Poi Salvini parlando del candidato Minicuci lo definisce come un “sopravvissuto della Fornero” che non appena si è prospettata l’ipotesi di fare qualcosa per la sua terra ha risposto subito si.

“Spero che voi vinciate, per voi non per me, possibilmente al primo turno così non perdiamo altri quindici giorni per il ballottaggio, e poi festeggeremo a Catania il 3 ottobre quando andrò a processo a testa alta per aver difeso il mio Paese i confini e la sicurezza”.

Da parte sua Minicuci dopo aver bocciato il sistema del porta a porta e riproposto il sistema che il centrodestra vorrebbe inaugurare con la vittoria – Arrow bio – insieme alla ristrutturazione della rete idrica, ha puntato sul proprio amore per la terra natia:

“I più innamorati di Reggio sono quelli che stanno fuori Reggio. Quando siamo qui siamo uno contro l’altro, per invidia come diceva un poeta calabrese”.

“Io non chiedo un secondo tempo, chiedo un tempo unico. Il sindaco Falcomatà lo ha chiesto, ma fatto per la verità sei campionati e ilSole24Ore lo ha classificato terz’ultimo, quindi è retrocesso. Lo devono certificare i cittadini. Io faccio l’appello: uniti si vince, non c’è storia”

Gli alleati

Wanda Ferro, sempre molto concreta e puntuale, ha rilanciato l’appoggio incondizionato al candidato, sottolineando che la scelta di Salvini ha trovato “subito d’accordo” Fratelli d’Italia. In più la coordinatrice regionale del partito della Meloni ha ricordato anche la collaborazione con Minicuci quando ricopriva la carica di Presidente della Provincia di Catanzaro.

“L’esempio di quello che è stato fatto a Genova dovrebbe valere per tutta la Calabria che solo attraverso le infrastrutture può realmente risollevarsi. In questo senso abbiamo un governo che non aiuta. Noi siamo convinti che la governatrice Jole Santelli riuscirà in qualche modo, con un governo inefficace e inefficiente, rappresentato da tanti parlamentari calabresi che oggi probabilmente saranno su qualche yacht a fare le vacane, ad aiutare le amministrazioni, a partire da Reggio, a far sì che sia un ponte che ci leghi non solo alla Sicilia ma ad una Italia che deve andare ad una sola velocità. E questo può partire da Reggio”

Di rimando, Jole Santelli ha criticato la posizione del governo avvertendo di essere pronta, con la Regione Sicilia, a finanziare l’opera sullo Stretto con i fondi europei dei due Enti.

“L’idea del tunnel per Conte è una idea nuova, perché lui è nuovo nella politica. Ma sono rimasta esterrefatta quando dopo una conversazione con il ministro De Micheli, la stessa mi ha confidato che il Ponte si farà ma quello ferroviario. Allora qualche domanda me la sono fatta e la risposta ve la potete dare voi”.

Poi qualche parola la Presidente della Regione la spende pure su Reggio, città a cui – ha sottolineato – tiene molto.

“Reggio deve tornare ai suoi fasti. Ha tutte le carte per poterlo fare. Ha ricevuto schiaffi morali che non meritava. Su questo non c’entra il sindaco attuale, ma il suo partito si, soprattutto quando per motivi politici si indicava Reggio come una citta mafiosa. Noi eravamo in piazza a difendere Reggio. Ma se non era colpa di Falcomatà allora, è colpa di Falcomatà oggi non aver avuto per sei anni una idea. Lo sento soltanto da qualche mese perché è diventato antagonista della Regione, perché è sempre colpa della Regione. Ma questa voce avrei voluto sentirla anche quando governava il suo partito che per Reggio non ha fatto nulla”.

La chiosa finale la Santelli la dedica alle polemiche che hanno preceduto l’ufficializzazione e i momenti successivi all’ufficializzazione di Antonino Minicuci:

“In questi giorni mi hanno domandato se abbiamo discusso. Allora – sbotta – decidetevi, o il centrodestra è una caserma e quindi si prendono gli ordini e non si discute, o si discute e ci ammazziamo. Io penso che si discute e non ci ammazziamo, e quando si prende la decisione si rispetta. Parlo a nome di un partito – dice rassicurando Salvini – che ha una lista, quella di Forza Italia importante, ed altre tre liste, una del consigliere regionale Giannetta e due del deputato Cannizzaro, che dimostrano la nostra voglia e capacità di stare insieme di stare in alleanza e di vincere Reggio Calabria”.