Reggio, La Strada: 'Per superare 40% di differenziata intervenire su utenze non domestiche'

"Tra i 2 e i 3 milioni di euro la spesa che annualmente il Comune deve sostenere per questa ragione" così nella nota de 'La Strada'

Di seguito il comunicato dell’ufficio stampa de ‘La Strada’.

Reggio Calabria da un paio d’anni non riesce a superare il 40% di differenziata, è una percentuale oltre la quale non è possibile andare in assenza di misure urgenti, necessarie e non più procrastinabili. Crediamo sia impossibile superare questa soglia senza intervenire sulle utenze non domestiche. Su questo abbiamo presentato più di 40 giorni fa una interrogazione, naturalmente senza risposta.

Nell’ultimo consiglio comunale con il consigliere Saverio Pazzano abbiamo posto, per l’ennesima volta, la questione con la richiesta al Sindaco di un incontro e di un tavolo. La richiesta è stata accolta, per cui presenteremo in quella sede ulteriori proposte.

La questione affrontata da La Strada

Ma cosa succede? Risulta che la quasi totalità delle utenze non domestiche non effettui la raccolta differenziata, ovvero la raccolta non venga effettuata con differenziazione dei materiali. Giornalmente, dunque, si può considerare -sulla base dei dati raccolti- si producano circa 40 tonnellate di rifiuti indifferenziati provenienti da utenze non domestiche. Considerato il costo legato al conferimento dell’indifferenziato è possibile definire tra i 2 milioni e mezzo e i 3 milioni di euro la spesa che annualmente il Comune deve sostenere per questa ragione, oltre alle conseguenze ambientali connesse al problema dei rifiuti indifferenziati.

Sono denari che potrebbero più utilmente essere destinati a servizi essenziali e che potrebbero, risparmiati, portare a un abbassamento della Tari. Per utenze non domestiche si intendono le diverse attività commerciali, gli uffici privati, tutti gli uffici pubblici, ivi compresi gli uffici comunali e gli istituti scolastici di ogni ordine e grado.

La questione è stata affrontata oltre che da La Strada, attraverso i pubblici interventi nelle commissioni e in consiglio comunale come sopra detto, anche – competentemente e con diverse proposte risolutive – dallo Sportello Ambiente istituito presso il Comune. Ma come è possibile osservare dallo studio degli atti, le osservazioni sono rimaste inascoltate, il problema persiste e mantiene invariate le percentuali di indifferenziato con i gravi costi ambientali ed economici per il Comune e, dunque, per tutta la cittadinanza.

Le richieste avanzate da Saverio Pazzano

Nell’intervento in Consiglio con Saverio Pazzano abbiamo chiesto:

  • Che il Comune attivi tutto il supporto e dia le opportune comunicazioni, perché alle scuole sia garantita la raccolta differenziata. Non sfugge la valenza diseducativa della mancata raccolta differenziata per gli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Anche laddove la differenziazione dei rifiuti viene svolta opportunamente, risulta la raccolta sia indistinta e, dunque, si trasformi tutto in indifferenziato;
  • che, a partire da palazzo San Giorgio, l’Amministrazione dia il buon esempio con la differenziazione dei rifiuti. E che lo stesso faccia, naturalmente, con tutte le proprie sedi e gli uffici;
  • che vengano convocate le associazioni di categoria delle utenze non domestiche commerciali per definire le criticità e affrontarle;
  • che il Comune attivi tutto il supporto e dia le opportune comunicazioni, perché in tutti gli uffici pubblici delle diverse istituzioni sia effettuata e garantita la raccolta differenziata;
  • che si effettuino le opportune verifiche a che la società che gestisce la raccolta effettui secondo il calendario la differenziata per le utenze non domestiche. Se ci sono criticità, si apra il subito confronto per risolverle.

Sono questi gli argomenti che ci interessa discutere per la città, possibilmente prima delle festività natalizie. Questi milioni di euro spesi per il conferimento dell’indifferenziato sono costi non più sostenibili per la cittadinanza e per l’ambiente. Crediamo che il confronto vada aperto senza indugi. Crediamo che la
soluzione sia di tipo strettamente organizzativo e programmatico e che la politica debba assumersi responsabilità e dare, in merito, direttive precise. Occorre stare sui temi e sui problemi irrisolti, senza più rinviare.