Mozione di sfiducia a Falcomatà respinta, Cardia e Neri: "Giravolta del Pd imbarazzante"

"Li unisce solo un becero attaccamento alla poltrona ed una ferrea volontà di continuare a prendere in giro i cittadini", hanno affermato i consiglieri della Lega

Nessuna sorpresa. La maggioranza alza il muro e rimbalza la mozione di sfiducia dei 13 consiglieri di centrodestra. Ieri all’interno dell’Aula Battaglia di Palazzo San Giorgio, dopo sei ore di dibattito l’esito prevedibile con 19 contrari e 13 favorevoli.

Non sono bastate dunque le tredici firme dei consiglieri comunali di opposizione di Reggio Calabria per far cadere l’amministrazione a guida Giuseppe Falcomatà, con il ‘nuovo inizio’ assicurato più di tre mesi fa dal primo cittadino che adesso, dopo aver tirato il sospiro di sollievo, può concretamente avviarsi.

Durante il lungo ping-pong all’interno dell’Aula Battaglia tra maggioranza e opposizione, numerose le punzecchiature dai banchi del centrosinistra verso i consiglieri della Lega Armando Neri e Mario Cardia, “colpevoli” secondo alcuni consiglieri di maggioranza di essere passati da “Bella Ciao” e “Reggio non si Lega” al partito di Matteo Salvini.

Neri ha ribattuto ai colleghi di maggioranza, affermando che è “falsa la narrazione di chi vuole far credere che i lavori pubblici a Reggio abbiano ripreso il loro corso. Ho elencato tutte le incompiute, che tuttavia sono state terreno fertile per numerosi incarichi professionali, di staff, etc, per migliaia di euro? Ma con che risultati?

Ho apposto -ha proseguito Neri- con orgoglio la mia firma sulla mozione di sfiducia: l’ho ritenuto un atto dovuto nei confronti della Città, figlio di una libertà politica e interiore che da sempre connota il mio agire.

Cosa unisce, invece, una maggioranza che fino a pochi giorni fa non aveva remore a definire il Sindaco “individualista e anti-democratico”? Li unisce solo un becero attaccamento alla poltrona ed una ferrea volontà di continuare a prendere in giro i cittadini, mistificando la realtà. Come opposizione continuerò a vigilare, provando a costruire azioni positive per Reggio ed i reggini”, ha concluso il consigliere della Lega.

Ancor prima del passaggio di Neri alla Lega, si era concretizzato il traghettamento di Cardia dalla maggioranza all’opposizione. L’ex delegato agli eventi e le festività mariane, protagonista soprattutto di un botta e risposta con i consiglieri di Dp in un addio consumatosi di certo non in modo sereno, ha risposto in modo deciso, comprendendo nella critica anche il Pd.

“Imbarazzo e’ la parola esatta per descrivere la posizione tenuta in aula dal Partito Democratico, partito che lo scorso 6 gennaio aveva aperto la crisi definendo il Sindaco “Individualista, Antidemocratico e che si sottrae sempre al confronto”. Prendiamo atto che dopo poche settimane hanno già cambiato idea.

Tra le motivazioni esposte  dalla maggioranza per tenere in vita amministrazione l’utilizzo dei fondi PNRR: bene, se vengono utilizzati come quelli spesi per la realizzazione delle piste ciclabili meglio andare subito al voto.

Le uniche proposte pervenute in questi mesi  -ha evidenziato Cardia-sono le nostre del centrodestra con l’aumento ore votato in commissione bilancio per il passaggio a tempo pieno dei 123 dipendenti ex legge 15 ed ex legge 31. Urgente che la mozione per i dipendenti arrivi in aula per il voto finale.

Qualche consigliere di maggioranza ha parlato poi di marchette elettorali su autonomia differenziata e premierato, in realtà è’ in atto una deriva etica e morale che non ha precedenti nella storia della politica reggina con incarichi di staff a parenti di consiglieri. Un vero e proprio calciomercato di riparazione”, ha concluso Cardia nel suo affondo.

Dopo la composizione (in due tempi) della nuova Giunta Falcomatà e la mozione di sfiducia che si è infranta sul muro della maggioranza, l’amministrazione può finalmente navigare in mare aperto e in acque tutto sommato tranquille, con le prossime onde alte che prevedibilmente agiteranno l’amministrazione in prossimità delle elezioni europee in programma a giugno.

Rimane da chiarire però il rebus legato ai Democratici e Progressisti, con le parole del capogruppo Malara (relative ad una frattura creatasi nella maggioranza ed a problemi da risolvere) eloquenti ma ancora non del tutto chiarificatrici.

Se sarà vero e concreto appoggio esterno dei Dp all’amministrazione Falcomatà, per come affermato in modo ufficiale, allora si attende la conseguente mossa a parte di Malara e Nocera rispetto alle dimissioni dalle rispettive presidenze delle commissioni. A meno che non si voglia, e sarebbe tanto paradossale quanto grottesco, mantenere il controllo di due commissioni di un’amministrazione verso la quale si è notificato l’appoggio esterno.