Reggio, al Seminario Pio XI il concerto con il Conservatorio Cilea
Le mura del Seminario Arcivescovile Pio XI hanno ospitato un evento che ha unito musica, arte e fede
31 Ottobre 2024 - 08:44 | Comunicato Stampa
Martedì 29 ottobre, le mura del Seminario Arcivescovile Pio XI hanno ospitato un evento che ha unito musica, arte e fede. Il concerto, organizzato dal Conservatorio “Francesco Cilea”, ha offerto alla città un’esperienza coinvolgente, sottolineando l’importanza della collaborazione tra realtà che promuovono cultura e bellezza.
Un messaggio di apertura e inclusione
Il Rettore, Don Simone Vittorio Gatto, ha sottolineato il valore di questa sinergia durante il suo intervento:
“Il Seminario non è un luogo isolato, ma un cuore pulsante della città. Aprire le nostre porte significa condividere un patrimonio culturale inestimabile e sentirci parte integrante della comunità”.
Un monito attraverso la musica: il brano “Sarajevo”
Uno dei momenti più toccanti del concerto è stato l’esecuzione del brano “Sarajevo”, ispirato al conflitto nella ex Jugoslavia. Don Gatto ha evidenziato il significato profondo di questo pezzo:
“Se togliamo all’uomo la musica, la poesia, la bellezza – ha affermato Don Gatto – ciò che resta è il dramma, la sofferenza, la distruzione”.
Questo brano ha rappresentato un monito sulla necessità di coltivare l’arte e la bellezza come mezzi per contrastare la violenza e la guerra.
L’importanza dei giovani: il punto di vista del direttore del Conservatorio
Il direttore del Conservatorio, Professore Francesco Romano, ha sottolineato il ruolo fondamentale dei giovani in questo percorso:
“Dove c’è un giovane che cerca la propria strada, sia essa la fede o la musica, lì c’è un luogo di crescita e di speranza. Il Seminario e il Conservatorio sono due di questi luoghi, aperti al futuro”.
Arte e spiritualità: un ponte tra le realtà del territorio
Il concerto ha offerto un’occasione di riflessione sul profondo legame tra arte e spiritualità, dimostrando che la musica ha il potere di unire le persone e di trasmettere emozioni universali. Un evento che ha arricchito la vita culturale della città e che conferma l’importanza di costruire ponti tra le diverse realtà del territorio.