Confrontiamoci, i Giovani sulla Strada illustrano i motivi dell’assenza al dibattito

Il movimento ha spiegato le ragioni dell'assenza al dibattito a cui hanno preso parte le giovani forze politiche di Reggio Calabria

Giovani Strada

“Considerate le numerose richieste di chiarimento che ci avete sottoposto in questi giorni, riteniamo opportuno spiegare perché i Giovani sulla Strada non parteciperanno al dibattito organizzato dai giovani berlusconiani nella sede di Cannizzaro il 16 settembre”.

Non poteva passare inosservata l’assenza di uno dei gruppi di giovani impegnati nella politica locale al dibattito “Confrontiamoci“, nato proprio per unire tutti i movimenti e discutere di idee per il futuro di Reggio Calabria. Il movimento Giovani sulla Stada, ancora rispetto dell’inizio dell’evento aveva comunicato alla stampa i motivi che li hanno condotti a disertare l’incontro.

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“L’idea del dibattito tra le varie realtà partitiche e movimenti giovanili reggini, nasce all’indomani della prima aggressione verbale subita da una nostra compagna l’11 luglio, con affermazioni classiste e sessiste da parte del profilo ufficiale dei giovani azzurri. Nonostante l’assenza di scuse per il turpe episodio, la proposta di un confronto pubblico era stata avviata di comune accordo e nella speranza che certi episodi non si sarebbero mai più ripetuti.

Tuttavia il 22 agosto, Ia nostra compagna Zante, subisce nuovamente insulti e aggressioni verbali dai giovani forzisti con medesime modalità, ricevendo questa volta la solidarietà di esponenti istituzionali e rappresentanti di partiti come Filippo Quartuccio di Art. 1 e i circoli di Gioventù Nazionale “Paolo Borsellino” e “Giorgio Almirante”.

Come noto e pubblicato sulle varie testate giornalistiche, con lo spirito positivo e democratico che contraddistingue il nostro movimento, abbiamo fin da subito chiesto la realizzazione di un dibattito, sia agli azzurri che a tutte le realtà che avrebbero voluto confrontarsi sulle diverse visioni di città e sulle future elezioni regionali, in uno spazio libero e neutro. Dopo una telefonata del nostro portavoce con il presidente dei giovani berlusconiani Federico Milia, si era raggiunto l’accordo di realizzare insieme un incontro. Accordo e parola che chiaramente i berlusconiani hanno disatteso, scegliendo deliberatamente di non invitarci allo stesso dibattito che noi avevamo proposto.

Prescindendo dall’operato dalla sezione locale dei giovani azzurri, evidentemente carica di rancore e puerilismo (per aggressioni tra l’altro perpetrate nei nostri confronti), invitiamo le altre forze politiche che aderiscono al dibattito ad assumere una posizione circa la vendetta messa in atto ai nostri danni, soprattutto alla luce di quanto avvenuto prima di indire il confronto. È importante che la solidarietà espressa sui giornali e sui social da alcuni rappresentanti politici, non sia una bella vetrina per dimostrare quanto si è vicini alle istanze femministe: alle parole devono seguire le azioni, altrimenti è solo vuota retorica elettorale.

Partecipare al dibattito, vorrebbe dire prendere parte a una vendetta messa in atto per punire chiunque osi evidenziare e ribellarsi alla prepotenza di certi soggetti politici e questo, va contro ogni principio democratico esistente. Quanto a noi, ci troverete dalla parte della lealtà e della trasparenza, del confronto costruttivo, della lotta al clientelismo e alla politica mercificata, agli interessi di pochi a scapito della collettività. Vi aspettiamo presso la nostra sede, con le porte e le orecchie aperte, sempre pront* ad ascoltare e lottare insieme per il bene comune”.

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