Consiglio comunale aperto, Reggio non si broglia: 'Convocazione a stretto giro'

Dopo l'ok dell'amministrazione, adesso si discute di tempi e modalità per garantire la partecipazione dei reggini al dibattito

La richiesta inoltrata il 18 marzo dal Comitato portavoce della richiesta di un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza finalmente, dopo ripetuti solleciti, ha trovato una occasione di riscontro con la riunione della Commissione di controllo e garanzia che ha posto l’attenzione sulla richiesta inevasa da parte dell’amministrazione comunale.

Il presidente della Commissione, Massimo Ripepi, ha accolto la richiesta di audizione inoltrata dal Comitato dimostrando così sensibilità e correttezza istituzionale, ponendo giusta attenzione su questa richiesta che, ad oggi, non era stata oggetto di considerazione nonostante le centinaia di firme dei cittadini, l’obbligo di convocazione previsto dal regolamento sulla partecipazione popolare e accompagnate dalle rimostranze formulare dal Comitato al Prefetto.

Al netto del tentativo provocatorio di rendere nullo il lavoro della commissione, cercando di far prevalere una logica cavillosa rispetto al fatto politico e morale di confronto e trasparenza questione della competenza sollevata da un consigliere del centro sinistra, quella odierna è stata un’occasione importante nella quale si è  registrata la regolarità ineccepibile della richiesta di convocazione del Consiglio aperto sui brogli; per cui ogni ulteriore titubanza, dopo mesi di silenzio da parte del Sindaco e del presidente del consiglio Enzo Marra, sarebbe stata letta come una strumentale volontà di delegittimare la volontà popolare.

Apprezzabile la proposta del segretario generale che ha invitato il comitato, nell’ambito del piano nazionale anti corruzione, a collaborare al tavolo tematico sugli aspetti elettorali per migliorare la macchina amministrativa; una bella occasione questa per dimostrare seriamente che questa amministrazione, al di là delle parole d’occasione, ha il senso partecipativo nella gestione della cosa pubblica.

Il comitato, rappresentato in questa occasione da Paolo Arillotta e Peppe Modafferi, ha sollevato il problema della tempistica e della eccezionalità dell’argomento sui brogli ma, soprattutto, quello conseguenziale del mancato funzionamento della macchina amministrativa elettorale e dei correttivi che non si conoscono ma dovrebbero essere adottati a garanzia del funzionamento di un settore delicato e responsabile del funzionamento della macchina elettiva e della stessa Democrazia.

E’ stata rimarcata, dunque, la necessità di rispettare la volontà popolare in modo sostanziale, convocando un consiglio comunale aperto ad hoc ed evitando l’elencazione di altri ordini del giorno che vanificherebbero il senso del dibattito ed apparirebbero ai più come strumentali proprio per evitare troppa attenzione su una vicenda assolutamente delicata e che inficia la stessa legittimità di chi oggi amministra la Città.

Parimenti, non avrebbe senso una convocazione che non dia a tutti la possibilità, pur considerate le misure di prevenzione covid, di partecipare dal vivo tentando così di sminuire l’espressione viva di una Città che ancora si chiede come ed in che misura la vicenda dei brogli elettorali abbia potuto alterare la volontà popolare ed il risultato elettorale.

Al di là delle parole, il Comitato è e sarà attento ai fatti ed ai comportamenti di chi ha ruolo politico ed istituzionale e dovrà, con tempi e modalità adeguate, garantire la partecipazione ed il dibattito, magari in un luogo spazioso ed attrezzato per accogliere i reggini; ora si attendono, dopo i buoni propositi di palazzo San Giorgio, le azioni conseguenziali e la convocazione a stretto giro.

Il direttivo del Comitato “Reggio non si broglia”