Reggio, Pazzano in consiglio: 'Città amministrata malissimo che guarda solo indietro'

Pazzano analizza la situazione attuale in città: "In questi ultimi mesi si è parlato solo di alcune cose, ci sono temi che restano lontani da quest'aula, nel vuoto della politica'

“Ancora una volta si tengono fuori dal consiglio comunale temi determinanti per una città come Reggio. Aldilà degli aspetti più mediatici sembra che la politica non sia in grado di risolvere in maniere determinante i problemi più importanti. In questi ultimi mesi si è parlato solo di alcune cose”.

Sono le parole del consigliere comunale Saverio Pazzano che tira le orecchie alla maggioranza durante il consiglio comunale di questa mattina a Palazzo San Giorgio.

“Sembra che i cittadini, che chiedono una città che almeno raggiunga la soglia di vivibilità, debbano rassegnarsi a non averla. Nel vuoto della politica, diventa incomprensibile associare aspetti della cultura e del mondo universitario a quelli dello sport. Ci sono temi che restano lontani da quest’aula di cui abbiamo discusso ma che poi non sappiamo che percorsi facciano perchè manca una linea programmatica. Cosa è successo dell’Alival? Questo consiglio comunale lo sa? Le tariffe idriche su cui lei sindaco si è impegnato, la aggiorno io ancora siamo a marzo di un anno fa, rispetto al rimborso dell’idrico. Ancora, la questione rifiuti. Nessun ufficio pubblico a Reggio Calabria raccoglie rifiuti differenziati. Rispetto all’ordinanza di pulizia del rione G infine, bene sappiate che da più di 90 giorni si attende che venga eseguita”.

Saverio Pazzano conclude il suo intervento conclude con una riflessione sul tessuto economico e sociale.

“Abbiamo un tessuto economico in ginocchio. Abbiamo una città che si svuota. Una città in cui sempre più giovani se ne vanno. Una città che sembra guardare solo indietro per rimanere indietro. E’ una città che è stata amministrata finora malissimo. Sembra una città che guarda solo indietro per rimanere indietro, e noi abbiamo il dovere di guardare avanti. Tutto questo dà alla città e ai cittadini l’idea che vivere onestamente sia inutile e come diceva Alvaro è la cosa peggiore che possa capitare al popolo”.