Consiglio comunale, Ripepi strappa il codice etico: "Non serve a nulla. Comune naviga nell'irregolarità"

"Oggi ennesima sconfitta per la politica reggina e l'amministrazione comunale", le parole di Ripepi

Consiglio comunale aperto…a metà a Palazzo San Giorgio. L’evento era atteso soprattutto perchè (finalmente) si dava la possibilità a comitati, associazioni e semplici cittadini di confrontarsi sul tema dei brogli elettorali verificatisi alle ultime elezioni comunali, oltre che della riqualificazione di Piazza De Nava.

Il primo punto all’ordine del giorno però si è svuotato di senso e contenuto dopo pochi secondi. Il comitato ‘Reggio non si broglia’, Codacons e ad altri presenti infatti hanno lasciato l’aula Battaglia subito dopo il fischio d’inizio, affermando che sarebbe stato impedito l’accesso ad altri cittadini che si erano recati a Palazzo San Giorgio.

Il consigliere comunale Massimo Ripepi, nel corso del suo intervento, ha criticato la scelta dell’amministrazione di organizzare il consiglio comunale aperto con ritardo e in un luogo chiuso.

“Oggi si è palesata l’ennesima sconfitta per la politica reggina e l’amministrazione comunale. Si è voluto mortificare associazioni, comitati e cittadini organizzando il consiglio comunale aperto con grave ritardo e al chiuso quando si sarebbe dovuto svolgere la scorsa estate e all’aperto, dando a tutti la possibilità di partecipare. Questo significa che c’è stata la specifica volontà di non trattare il delicato argomento dei brogli elettorali”, le parole di Ripepi.

Il consigliere comunale inoltre ha strappato durante il suo intervento il codice etico rimproverando all’amministrazione mancanza di trasparenza.

“C’è una situazione gravissima all’interno dell’amministrazione. Quasi patologico lo stato di una amministrazione che annaspa nelle irregolarità. Serve istituire urgentemente un Comitato di salute pubblica che come fosse un faro illumini le stanze di Palazzo San Giorgio e ogni atto dell’amministrazione, mi adopererò in questo senso.

Il sindaco f.f. Brunetti ha criticato la mia scelta di strappare il codice etico? Reputo più grave che ogni giorno, attraverso irregolarità e mancanza di trasparenza, l’amministrazione con i fatti calpesti il codice etico. Senza dimenticare -sottolinea Ripepi- alcuni dirigenti comunali che hanno affermato pubblicamente di disconoscerne l’esistenza”.