Consiglio Metropolitano, tra gag e siparietti il meglio arriva a microfoni 'accesi'

"Ma è lui che ha una connessione di m****?". Un consiglio metropolitano con collegamenti ballerini, audio difettosi e risate sotto i baffi

Diciamoci la verità, siamo a fine legislatura, e tanta voglia di partecipare al Consiglio metropolitano, seppur in videoconferenza, non si è riscontrata. In una seduta piatta, durata poco meno di quaranta minuti, il meglio si è letteralmente registrato a microfoni spenti. Solo che i microfoni erano accesi. Circostanza che ha dato vita a diversi siparietti, tra collegamenti ballerini, audio difettosi e risate sotto i baffi.

Così quando Nino Castorina siede accanto al sindaco davanti al monitor inizia una sorta di fuorionda continuo che ci fa sapere, per esempio, che “Paola non si ricandida”. Falcomatà si rende conto anche di essere in pochi per quella che potrebbe essere l’ultima seduta del Consiglio metropolitano e si lascia sfuggire un: “Sono più dirigenti che consiglieri”.

Ma uno dei protagonisti indiscussi della seduta è certamente Salvatore Fuda. Il sindaco di Gioiosa Jonica, sembra sia in collegamento intercontinentale. Anche pronunciare un semplice “favorevole” diventa una odissea, tanto che Falcomatà rivolgendosi al fido Castorina, prima domanda “Ma è lui che ha una connessione di m…a?”, poi conta i secondi di attesa della risposta con le dita delle mani, per finire all’ultimo punto in discussione con la testa tra le mani.

Quando a metà seduta Castorina chiede spiegazioni al segretario generale, Falcomatà interviene ironicamente: “è per far vedere che ha letto il provvedimento…”, mentre in sottofondo si sente fischiare un motivetto molto in voga.

Quando si arriva all’ottavo punto all’ordine del giorno si unisce alla compagnia anche Pierpaolo Zavettieri. Falcomatà gli suggerisce il da farsi – “Piggia il microfono per l’audio” – e sorridendo stuzzica il sindaco di Roghudi dicendogli “è Mezzogiorno in movimento che non funziona…”. Una volta sbloccato il microfono Zavettieri risponde: “sarà mezzogiorno in movimento che non funziona, ma ho provato più volte a collegarmi ma non ci sono riuscito”. Zavettieri si scusa per “l’inattività” in questa seduta, e auspicando un Consiglio in presenza, e lamentando il fatto che sono saltate tutte le prassi, come la conferenza dei capigruppo o le semplici telefonate tra colleghi, fa ammenda del suo comportamento “non sufficientemente tecnologico” e annuncia che si asterrà dalle votazioni.

Ma alla ripresa dei lavori è sempre Fuda, o meglio il suo ritardo, a tenere banco. “Fuda”, grida il sindaco quasi disperato.

Al momento dei saluti, poi, la conclusione è da vero film homemade e il Consiglio si conclude con lo spegnimento della camera puntata sul faccione di Nino Crea.