Consiglio Regionale, braccio di ferro tra maggioranza e opposizione: rinviata la votazione sull'Ato regionale

'O si cambia questa proposta o se si voterà oggi cosi come è, noi lasceremo l'aula', la 'minaccia' dei consiglieri di minoranza

Il disegno di legge della Giunta regionale sull’“Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente” non arriva alla votazione. Il braccio di ferro tra maggioranze e opposizione in consiglio è proseguita con un pausa dei lavori servita a riunione i capigruppo di maggioranza e opposizione.

Al rientro in aula, il presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso ha comunicato il rinvio della votazione alla prossima seduta del consiglio regionale, già fissata al 19 aprile.

Nel corso dei vari interventi dell’opposizione, i consiglieri regionali avevano criticato (anche attraverso le parole del capogruppo Pd Nicola Irto) quanto proposto dalla maggioranza, causa l’impossibilità di presentare emendamenti al disegno di legge.

“La Regione non ha alcuna intenzione di commissariare le amministrazioni locali, ma anni di esperienza ci inducono a riorganizzare la macchina burocratica: serve una svolta. Occorre un organismo centrale, nei nostri progetti una multiutility regionale, che sia in grado di programmare le azioni, di gestire i problemi, e di dare input coordinati ai territori. Abbiamo un immenso lavoro da fare, e la Regione non può andare a più velocità. Vogliamo efficientare la macchina amministrativa per avere risposte tempestive ai problemi con in quali dobbiamo quotidianamente rapportarci. Il sistema idrico e il sistema dei rifiuti in Calabria non possono rappresentare un’emergenza permanente”, le parole di Occhiuto nei giorni scorsi.

“La bellezza di una assemblea legislativa è che si può dare a tutti l’opportunità di prendersi le proprie responsabilità. C’è un bando Pnrr in scadenza il 19 maggio, se lo perdiamo la Calabria perderebbe altri 100 milioni di euro. Per queste ragioni si è proceduto con fretta, magari con qualche piccola imperfezione. Non mi sento però di rinviare la votazione, il mio auspicio è che si voti oggi”, il pensiero prima della pausa del consiglio di Occhiuto.

La richiesta del Governatore però è naufragata davanti alle richieste dell’opposizione di modificare il disegno di legge, ‘o si cambia questa proposta o se si voterà oggi cosi come è, noi lasceremo l’aula’, la ‘minaccia’ dei consiglieri di minoranza. Dopo il confronto tra i vari capigruppo, il consiglio attraverso le parole del presidente Mancuso ha deciso di rinviare la votazione alla prossima seduta.

Nicola Irto, prima della pausa, aveva evidenziato come l’opposizione non fosse d’accordo ne sul metodo ne sul contenuto del disegno di legge, specificando come anche alla fretta ci sia un limite. Sempre per il Pd, il consigliere Ernesto Alecci aveva evidenziato come “per pervenire all’approvazione del provvedimento, sia necessaria la maggioranza dei 2/3, ai sensi dell’articolo 54 dello Statuto”, considerato che si trattava della creazione di una nuova società. Tesi non condivisa dalla maggioranza, la quale specificava come si trattava di una ‘riorganizzazione di una azienda già esistente’.