Emergenza Coronavirus, l'altra battaglia degli Infermieri

Gli idonei alla graduatoria scrivono al presidente della Regione Calabria

In tempi di coronavirus nella sanità si vive un’emergenza nell’emergenza.

Quella calabrese, poi, si risolve in una situazione difficilissima che necessita dell’aiuto di ognuno, per la propria competenza, ma soprattutto del personale sanitario, da sempre in trincea in terra di Calabria. Una terra che non sfiora neanche i punteggi minimi per ciò che attiene i Livelli minimi essenziali di assistenza. In tempi normali. Figurarsi adesso.

Negli ultimi giorni per far fronte alle urgenze del comparto sanità, è stato dato il via libera ad un pacchetto di assunzioni che rischia di mettere uno contro l’altro l’esercito degli infermieri che occorrerebbe alla sanità calabrese, ma che per buona parte viene lasciato fermo ai box.

Un paio di giorni fa, gli idonei della graduatori infermieri dell’AO Annunziata di Cosenza ha fatto recapitare alla presidente della Regione Jole Santelli, e al Commissario del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio, Iole Fantozzi, una lettera dai toni polemici che chiede lumi sull’attuale situazione delle assunzioni in Calabria.

Gli stessi infermieri ricordano alla presidente che è stato avviato in Calabria un piano straordinario per le assunzioni di personale medico e paramedico a tempo determinato finalizzato alla gestione dell’emergenza.

“Da ciò che ci risulta – scrivono – già da domani saranno utilizzate le graduatorie degli idonei a scorrimento per l’assunzione, sempre a tempo determinato, di 270 infermieri e 200 Oss. […] Giorni fa è stata inviata da Roma una somma pari a 130 milioni di cui solo 13 milioni saranno utilizzati per l’assunzione di personale sanitario, che a pensarci bene è il problema primario che attanaglia la sanità calabrese. Vorremmo anche noi essere protagonisti di un posto che ci spetta di diritto”.

Questo in sintesi il pensiero unito alla richiesta degli idonei della graduatoria infermieri dell’Annunziata di Cosenza, i quali lamentano che “mentre nelle altre regioni si sta assumendo a tempo indeterminato per fronteggiare una pandemia mondiale qui si fa l’esatto opposto”.

Insomma, gli infermieri di Cosenza rivendicano un diritto (alla chiamata) frutto di un percorso di studio e lavorativo (il concorso per titoli ed esami) in un momento in cui sentono di poter essere utili alla causa, ma si sentono in qualche modo “scavalcati” da colleghi idonei in graduatorie frutto dei vecchi avvisi pubblici. “La legge è dalla nostra parte” rivendicano con forza.

La loro contestazione sta nel fatto che il Gom di Reggio ha fatto richiesta per 75 infermieri e che fino al momento ha coperto circa 50 posti attingendo dalla mobilità e dal bacino di infermieri che erano stati da poco “licenziati”. Anche se in realtà, questi ultimi, erano in scadenza di contratto.

La speranza di una chiamata si riduce dunque ai 25 posti rimasti vacanti. Allora – è il loro ragionamento – perché alimentare il precariato chiamando personale a tempo determinato, se esiste una graduatoria di idonei per la chiamata a tempo indeterminato?

Loro, adesso, sono in attesa di una risposta, ma rimangono sul piede di guerra per rivendicare il loro diritto al lavoro:

“Saremo pronti a tutto – concludono -. Non è una minaccia, ma il minimo che possiamo e vogliamo fare”.