Coronavirus, richiesta alla Santelli: tampone per tutti i lavoratori più esposti

Gli operatori di Polizia, nonostante tutte le misure già adottate corrono il rischio di sviluppare un’infezione asintomatica

Gent.ma Presidente -comunica mediante una nota stampa il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia-,

l’emergenza sanitaria che da diverse settimane si è sviluppata anche in questa Regione e che Lei si è trovata a fronteggiare sin dal suo insediamento, ci spinge come segreteria regionale, in rappresentanza di tutti gli iscritti delle province calabresi, a rivolgerle un appello, confidando sulla sua nota sensibilità, non solo istituzionale, verso le tematiche della sicurezza e verso l’attività degli operatori di Polizia.

Abbiamo già apprezzato negli incontri precedentemente avuti la sua disponibilità al confronto, per affrontare assieme le criticità che dovessero presentarsi lungo il percorso di crescita di questa Regione, anche grazie al contributo di tutte le Forze dell’Ordine.

Gli operatori di Polizia sono impegnati in prima linea in compiti di una delicatezza straordinaria, non solo quelle riferite all’attività ordinaria sull’ordine e la sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalità ma, soprattutto, per tutte quelle attività di controllo del territorio legate alle prescrizioni imposte per contenere la diffusione del contagio.

Un lavoro immane che viene svolto non solo attraverso il “semplice” controllo del territorio ma, anche alla luce della preoccupazione che sta interessando tutti i cittadini, a supporto delle fasce più deboli ed in forte contrasto a coloro che non osservano le norme comportamentali indispensabili alla salvaguardia della salute pubblica.

Un’attività che sino al momento, insieme allo straordinario lavoro del personale sanitario, ha contribuito a contenere i numeri della diffusione del contagio ed ha permesso di segnalare all’Autorità Giudiziaria centinaia di persone per inottemperanza delle disposizioni emanate.

La stessa attività però sta anche comportando una notevole esposizione degli operatori, costretti ad interventi, sia in emergenza che in luoghi che si prestano logisticamente ad assembramenti, che non consentono di rispettare le principali norme di sicurezza prevista dai protocolli sanitari nazionali.

Questa esposizione aumenta evidentemente il rischio di divenire recettori e quindi potenziali vettori di contagio da parte di tutti gli operatori, con delle conseguenze per il comparto sicurezza, così come per quello sanitario, facilmente immaginabili e che certamente non possiamo permetterci.

E’ stato ampiamente dimostrato che la grande maggioranza delle persone che infetta è completamente asintomatica e rappresenta una formidabile fonte di contagio e, per questo, la percentuale delle persone infette nella popolazione è altissima.

Peraltro è ormai di tutta evidenza la posizione di gran parte della comunità scientifica sulla necessità di diversificare le attuali politiche di contenimento al fine di identificare, il più precocemente possibile, il maggior numero di soggetti asintomatici.

Proprio in tale ottica, prendendo anche esempio da altre Regioni dove sono state applicate queste misure di prevenzione, e soprattutto condividendo con Lei la priorità del fattore sicurezza e quello relativo alla salute pubblica quali condizioni imprescindibili per lo sviluppo sociale, economico e politico di questa comunità e facendo appello alla sua enorme sensibilità Le chiediamo di valutare la possibilità di attuare un protocollo di “sorveglianza attiva massiva” sottoponendo a tampone tutti i lavoratori più esposti, in particolare il personale delle Forze dell’Ordine.

Gli operatori di Polizia, nonostante tutte le misure già adottate con responsabilità dai Prefetti e dai Questori di tutte le province, avendo comunque una esposizione maggiore corrono il rischio di sviluppare un’infezione asintomatica e per questo hanno una maggiore probabilità di veicolare l’infezione tra gli altri operatori prima e con i cittadini con cui vengono necessariamente a contatto poi.

In più, proprio per questo motivo, vorremmo evidenziare anche la necessità che gli stessi operatori siano muniti di DPI  per una protezione adeguata, sottolineando che le forniture garantite dal Dipartimento della P.S., per quanto tempestive, risultano decisamente insufficienti e sarebbe fondamentale che la Regione si attivi per dare un contributo concreto, così come fatto da diverse associazioni, per garantire le condizioni necessarie per un regolare e più efficace svolgimento dell’attività di prevenzione e di controllo.

In un momento storico in cui eventuali posizioni “solitarie”, o peggio “soliste”, non aiutano e rischiano di creare solo confusione dove, invece, l’unità di intenti e la battaglia solidale di tutta la comunità, ognuno per ciò che rappresenta, sono elementi necessari per la sopravvivenza delle democrazia delle regole, come unica massima rappresentanza del SIULP calabrese, il maggiore sindacato della Polizia di Stato,  certi che la sua sensibilità e la sua determinazione, unite alla considerazione che ha sempre rivolto agli appartenenti alle forze dell’Ordine, daranno un riscontro tangibile agli uomini ed alle donne della Polizia di Stato, le ribadiamo ancora una volta la nostra disponibilità e le offriamo la nostra collaborazione e la nostra esperienza professionale per tutto ciò che potrà contribuire alla crescita di questa terra.