Cosa sono i semi di cannabis femminizzati e quali sono i loro vantaggi

Nel 99% dei casi danno piante femmine. Queste ultime hanno l’innegabile vantaggio, a differenza delle piante di sesso maschile, di produrre le cime

Quando si parla di quel mondo affascinante che è la cannabis, è naturale fare riferimento innanzitutto ai semi. Come ben sa chi conosce il settore, ne esistono di diverse tipologie. Tra queste, rientrano i semi femminizzati. Cosa sono? Quali sono i loro vantaggi? Scopriamolo assieme nelle prossime righe!

Semi di cannabis femminizzati: di cosa si parla?

I semi di cannabis femminizzati sono considerati il gold standard in Europa e non solo. Oltre il 90% dei coltivatori li utilizza. Come mai? Perché, come dice il nome stesso, nel 99% dei casi danno piante femmine. Queste ultime hanno l’innegabile vantaggio, a differenza delle piante di sesso maschile, di produrre le cime.

Quando sono nati

La direzione che ha preso oggi la community internazionale della cannabis è diventata realtà negli anni ‘90: è in quel periodo, infatti, che i semi femminizzati hanno iniziato a imporsi sul mercato. Questa tipologia di sementi è frutto di anni e anni di esperimenti da parte dei breeder che, partendo da diversi incroci che vedevano protagoniste la cannabis indica, sativa e ruderalis, per anni hanno cercato di produrre cime il più grandi e compatte possibili, il tutto senza spendere troppo tempo nel riconoscimento degli esemplari maschi (con successiva loro esclusione).

L’arrivo dei semi femminizzati, che consente l’eliminazione dello step appena citato, è stata una rivoluzione per i coltivatori di cannabis, che hanno visto il loro lavoro diventare molto più snello e facile da gestire.

Dagli anni ‘90 ad oggi, la qualità dei semi di cannabis femminizzati è aumentata esponenzialmente; attualmente, infatti, problematiche di portata non indifferente, in primis quella dell’ermafroditismo, sono state eliminate.

I coltivatori che vogliono ottenere raccolti di qualità in poco tempo possono scegliere anche semi autofiorenti femminizzati. Di cosa si tratta? Di semi non fotoperiodici, con piante che crescono solo sulla base dell’età e che, di conseguenza, non necessitano di un grande impegno per quel che concerne la gestione dell’illuminazione (attenzione, questo non vuol dire che l’aspetto delle luci possa essere lasciato totalmente al caso).

Come distinguere il sesso di una pianta di cannabis

Nonostante, come già accennato, i semi femminizzati diano quasi sempre piante femmine, una minima percentuale di rischio di trovarsi davanti piante maschio c’è. Alla luce di ciò, è utile imparare a distinguere gli esemplari.

Come capire il sesso di una pianta di cannabis? Un momento utile per farlo è a circa 5/6 settimane dalla germinazione. In questo periodo, infatti, sulle piante di sesso femminile cominciano a palesarsi i pistilli. Cosa sono di preciso? Dei filamenti molto sottili che sputano dove i rametti si uniscono allo stelo della pianta e che non sono presenti nelle piante di sesso maschile.

I semi femminizzati hanno dei contro?

Come in tutti gli ambiti, anche in quello della coltivazione dei semi di cannabis femminizzati esistono dei contro degni di nota. Tra questi, spicca il loro non essere adatti alla concretizzazione di programmi di produzione delle sementi. Il motivo è presto spiegato: dato che, nella quasi totalità dei casi, si ottengono piante di sesso femminile, non ci sono i maschi per fecondarle.

Da non dimenticare è poi il fatto che, nel caso in cui i semi non dovessero essere di qualità, si avrebbe a che fare con un maggior rischio di trovare esemplari ermafroditi.

Doveroso è altresì rammentare la possibilità che si presentino esemplari intersessuali. In questo caso, il motivo è legato alla procedura che permette di ottenere i semi femminizzati. Quest’ultima consiste di fatto nel lavorare su una pianta femmina e nell’interrompere il ciclo di illuminazione nel corso della sua fase di fioritura. Fecondando un’altra pianta di sesso femminile con il polline della prima – che è ermafrodita – si ottengono i semi femminizzati.