Caso Cotticelli, Falcomatà: 'Generale, la guerra è finita'

Dopo l'intervista di Massimo Giletti di ieri sera, Giuseppe Falcomatà commenta le parole dell'ex generale: 'Della salute dei calabresi si occupino persone oneste e lucide'

Ricorre al testo di una canzone, Giuseppe Falcomatà, che di buon mattino, manda un messaggio attraverso la sua pagina Facebook. Il titolo rievoca la nota canzone ‘Generale‘ di Francesco De Gregori. Il primo cittadino di Reggio Calabria commenta l’intervento di Cotticelli di ieri sera durante la trasmissione condotta da Giletti ‘Non è l’Arena’.

IL POST DI FALCOMATA’

“Ma il nemico non è né scappato, né vinto né abbattuto e dietro la collina ci siamo sempre noi, a perderci siamo sempre noi, noi calabresi. E non ce lo meritiamo”.

“E’ l’ennesimo spettacolo in cui si infanga in diretta tv nazionale la Calabria ed il popolo calabrese – scrive Falcomatà – In pochi minuti ci siamo sentiti dire da un uomo dello Stato (e dallo Stato profumatamente pagato) che siamo tutti mafiosi, che è stato forse drogato prima di rilasciare l’intervista nella quale ha ammesso che il piano per l’emergenza Covid non esiste salvo poi dire che invece il piano esiste e che quel giorno non era lui, forse era un Avatar, perchè esiste un complotto ai suoi danni per aumentare il debito della sanità calabrese e per farlo dimettere ma che, comunque, ha provveduto ai livelli “elementari” di assistenza (peccato siano essenziali) e che va tutto bene perchè il sub commissario Maria di Amici e l’usciere rimangono in carica”.

Giuseppe Falcomatà rimane incredulo (del resto come tutti noi) e contesta le parole e l’atteggiamento dell’ex generale in pensione.

“Il tutto mentre il giornalista tv sollecitava il Generale ad andare in Procura e denunciare tutto. Non ci meritiamo questo. Non lo meritano i medici, i commercianti, gli imprenditori, gli operatori sociali. Vogliamo che della salute dei calabresi si occupino persone preparate, oneste, lucide e che magari ogni tanto vadano a mangiare una pizza o a prendere un gelato in una delle nostre pizzerie e gelaterie quando riapriranno.
Vogliamo che i territori e le istituzioni locali vengano coinvolte nelle scelte che ci riguardano perché se esiste un modo per non far andare giù una cosa ai calabresi è imporgliela! Questa Regione deve smettere di dividersi, perchè divisi siamo deboli e finché saremo divisi le decisioni continueranno a passare sopra le nostre teste.

Questa Regione deve abbandonare i campanilismi, perchè i campanilismi ci isolano. Sul campanile, invece, bisogna salirci per vedere meglio in che posto viviamo e recuperare l’orgoglio di essere calabresi.
Buon inizio settimana Calabria, saranno giorni intensi. Anche questi.

Infine un ricordo al dirigente amministrativo dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria che si occupava di controllare i conti della sanità reggina. Sulla sua morte si ipotizza un avvelenamento del dipendente pubblico.

“In questi giorni sto pensando molto a Consolato Campolo. Caro Consolato, combattiamo anche per te e per onorare la tua memoria!”.