Covid-19, Reggio così non va. I dottori Mangano e Macheda a CityNow: 'Persa la percezione del rischio'

Tirata d'orecchie ai cittadini da parte di due dottori che hanno gestito l'emergenza al Grande Ospedale Metropolitano

Salgono i contagi in Italia, cresce in Calabria il numero delle persone con Covid-19 e a Reggio torna la paura Coronavirus.

Addio cautele anti-Covid, specie tra i giovani. La voglia di fare festa è tanta e a tratti incontrollabile. Ma non sono solo i ragazzi ad essere imprudenti.

D’altronde basta osservare la via marina che in tarda sera si trasforma in un via vai di gente con distanziamento azzerato, assenza di mascherine tanto che il pericolo Covid sembra essere un ricordo lontanissimo.

La presidente della Regione Calabria Jole Santelli ha disposto la chiusura di tutti i locali da ballo e delle discoteche. Una linea in armonia con gli auspici dell’esecutivo anche se altri governatori non sono d’accordo.

E intanto i medici del Grande Ospedale Metropolitano, che hanno combattuto fino a qualche settimana fa contro il virus che ha scosso il mondo intero lanciano l’ennesimo appello:

“In giro e lungo le strade la gente è accalcata come se nulla fosse – spiega il dott. Macheda, primario del reparto di Terapia Intensiva – Niente mascherine, niente distanziamento, niente precauzioni. Siamo nuovamente in allerta per colpa di chi non rispetta le regole”.

E’ vero che, per fortuna, nessun paziente con Covid-19 è ricoverato in Terapia Intensiva, ma è pur vero che se non si sta attenti torniamo al punto di partenza. E l’emergenza non è affatto terminata.

“Le ultime decisioni della Regione Calabria sono sacrosante e condivisibili. La gente non avverte più il pericolo, specie i più giovani. Pericolo che corrono soprattutto i più anziani”.

Dello stesso parere anche il dott. Carmelo Mangano del reparto di Malattie Infettive del GOM:

“Non c’è più la percezione del rischio della malattia. E questo annulla i comportamenti responsabili e controllati. Manca a mio avviso l’informazione costante e continua della presenza del rischio e dunque i giovani si infettano più facilmente perchè rappresentano la categoria che più genera assembramenti”.

Massima attenzione dunque perchè, lo ricordiamo ancora una volta, il Covid circola ancora e l’emergenza non è affatto conclusa.

I dati e l’ultimo bollettino confermano l’avanzamento del Coronavirus e la malattia purtroppo esiste, eccome!