Covid, Bassetti: “Devono decidere i medici quando e se fare i tamponi”
"Omicron contagerà tutti entro primavera, ma il virus nei vaccinati è un semplice raffreddore. Probabile vaccini ogni 6 mesi"
04 Gennaio 2022 - 18:11 | di Redazione

“Gli hub vaccinali devono rimanere aperti almeno per i prossimi due anni perché qui è evidente che potrà succedere che dovremo vaccinarci una volta ogni 6 mesi“. Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ospite, indica una delle vie possibile di condotta riguardo ai luoghi adibiti a fornire l’immunizzazione contro il virus.
“Questo vuol dire – ha spiegato l’infettivologo – che le persone devono avere la possibilità di sapere che in ogni grande città c’è un hub vaccinale dove si può andare senza neanche dover prenotarsi. Questa – ha concluso – deve essere la risposta da parte delle Regioni : hub aperti in modo continuativo”.
Altra questione aperta è quella relativa ai test. “Siamo in una fase di iper circolazione del virus quindi i tamponi andrebbero richiesti dai medici perché il medico controlla se si hanno dei sintomi o meno. Il tampone è diventato il regalo natalizio e di Capodanno per tutti, invece, è uno strumento medico”.
Per quanto riguarda le scuole, infine, per Bassetti “bisognerebbe che tornassimo a fare la medicina scolastica e che i pediatri tornassero a fare il loro lavoro. Che senso ha riempire i bambini di tamponi in completa asintomaticità? Facciamo i tamponi ai bambini che hanno i sintomi e se hanno i sintomi stanno in quarantena, a casa, come si è sempre fatto per il morbillo, la varicella, per la parotite”.
“Omicron contagerà tutti entro 3 mesi”
“Io credo che nel momento in cui noi arriveremo a vaccinare ancora un milione o un milione e mezzo di persone, poi le restrizione andranno tolte tutte”. E’ l’orizzonte tracciato all’Adnkronos Salute da Matteo Bassetti. “Non esiste più che devi metterti la mascherina o che non puoi andare allo stadio al 100%. A quel punto si conviverà al 100% con il virus e si tornerà a fare la vita di prima”.
“Omicron contagia anche i vaccinati? Sì ma se mi viene un raffreddore – afferma l’infettivologo – chi se ne importa! Nel 2018 ne avevamo 3 o 4 all’anno, ce lo siamo scordato? Oggi chi ha fatto tre dosi di vaccino o 2 dosi di recente ed è sano, se prende il Covid gli viene un raffreddore. I vaccini stanno funzionando eccome”.
Bassetti boccia l’ipotesi di un ritorno al lavoro da casa per i dipendenti pubblici e privati per contrastare l’avanzata dei contagi Covid. “Rimettere lo smart working sarebbe un grave errore perché noi dobbiamo ora necessariamente andare verso la convivenza” con il virus. “Adesso basta strette, non vorrei tornare indietro. Oggi che abbiamo l’85% di gente vaccinata e che il Covid nel 90% dei casi è un raffreddore, che facciamo torniamo allo smart working? Sono un po’ scettico”.
“Non possiamo continuare a mettere provvedimenti restrittivi di fronte a un virus che, comunque ,- prevede l’infettivologo – con Omicron contagerà tutti entro primavera. Siamo arrivati a un punto in cui – spiega – se vuoi continuare a metterti la mascherina Ffp2 o Ffp3 perché ti senti più sicuro, sono fatti tuoi. Io ti ho dato tre dosi di vaccino, tutti gli strumenti per difenderti, il virus oggi nei vaccinati è depotenziato, che devo fare ancora, obbligare per i prossimi 10 anni le persone a usare la mascherina? Non consentire più di entrare in un locale e avere una vita come quella che avevamo prima? No, non esiste, noi – conclude – dobbiamo progressivamente tornare alla normalità”.
fonte: adnkronos.it