Covid a Reggio, screening di massa ai nastri di partenza. Foti: 'Sui vaccini diverse criticità'

Screening di massa e piano di informazione Covid: sono questi i due obiettivi della task force reggina. Foti ci spiega i prossimi step

L’ultima riunione si è tenuta poco prima di Natale e ancora non è stato calendarizzato il primo incontro del 2021. Gli esperti che formano la task force anti Covid di Reggio Calabria hanno svolto finora un buon lavoro con iniziative sul territorio mirate al rallentamento dei contagi e all’assistenza ai cittadini nell’emergenza storica del Coronavirus. Adesso però la sfida si fa ancora più dura e l’arrivo del vaccino rappresenta un’arma in più per sconfiggere la malattia Covid.

TASK FORCE DI REGGIO CALABRIA, DUE AZIONI IN PROGRAMMA

Si sta lavorando su due aspetti. La messa in atto e la definizione del famoso screening di massa, non ancora avviato nonostante l’arrivo puntuale degli oltre 70 mila test antigenici e un piano di informazione Covid per la città. Per quanto riguarda lo screening di massa, si procederà in due fasi, prima con le comunità chiuse, la popolazione scolastica e quartieri a campione. Intanto l’Università di Catanzaro sta per dare l’ok all’invio dei tamponi molecolari.

Il Comune possiede già i 70.400 tamponi antigenici oltre ad altri che una ditta (Medical Sistem) manderà nei prossimi giorni.

“Faremo un confronto in triplice con due test antigenici ed un molecolare. Entro una settimana partiremo con un primo test su 100 persone. Appena il Comune ha l’ok definitivo potremo iniziare lo screening di massa e metterlo a regime in una settimana. L’altra buona notizia è quella che coinvolge la dott.ssa Quagliata con un piano di informazione Covid multi canale per i cittadini. Ci sarà un sito dedicato, una pagina FB e un profilo Instagram per dare risposta ai cittadini non solo sotto l’aspetto sanitario ma anche sociale, economico e psicologico.

VACCINI E CRITICITA’

Si sta lavorando a livello mondiale su sei vaccini ma solo tre sono in una fase molto avanzata. Uno autorizzato alla messa in commercio ovvero quello della Pfizer Biontech, quello della Moderna e infine quello della OxfordAstraZeneca.

“Ci sono al momento alcune criticità come la somministrazione del vaccino e il fatto che debba essere conservato in congelatori a -80° – spiega il dott. Foti – E’ necessario che a somministrare il vaccino siano persone specializzate in quanto non si presenta in una siringa pre riempita ma è necessario comporlo prima attraverso un procedimento specifico”.

C’è poi un altro aspetto, quello della protezione reale al Covid.

“E’ molto importante dire che la protezione certificata avviene sette, dieci giorni dopo la seconda dose del vaccino. Questo vuol dire che dopo la prima punturina nel braccio, in quel mese è possibile ancora contrarre il Covid. Per produrre un buon livello di anticorpi è necessario attendere dieci giorni dopo la seconda dose del vaccino. Ci sono poi altri punti interrogativi come ad esempio la durata della protezione. Criticità a parte, i vantaggi ovviamente del vaccino sono enormi e superano le difficoltà iniziali”.

COVID E VARIANTE NORDAFRICANA

Come noto dopo la variante inglese adesso c’è una variante sudafricana del virus che sembra essere molto più preoccupante della prima.

“Immaginiamo una chiave (la proteina spike) con tante dentellature – conclude Foti – La variante inglese aveva modificato una dentellatura invece questa variante nordafricana presenta ben tre dentellature su cinque. Questo potrebbe avere un impatto sui vaccini che sono stati prodotti anche se i vaccini possono essere riprodotti adattandosi alla variante”.

RIENTRO A SCUOLA

“Ho detto chiaramente che le scuole calabresi e della nostra città non sono in sicurezza. La curva dei contagi non va affatto bene e sta salendo. E’ necessario aspettare almeno fino al 18 gennaio o fine gennaio. E’ necessario verificare l’andamento delle curve. Riaprire sarebbe stata una cattiva idea”.