Il CRTMB compie 10 anni. I volontari: “Lo facciamo solo per le tartarughe…” – FOTO
08 Maggio 2016 - 11:43 | di Vincenzo Comi
“Lo facciamo solo per le tartarughe…”
Al termine di una lunga intervista ai volontari del CRTMB – Centro recupero tartarughe marine di Brancaleone resta a tutti noi l’amaro in bocca, soprattutto a loro, al presidente dell’associazione “Naturalmente Brancaleone” Filippo Armonio e al tecnico veterinario ed educatrice ambientale Tania IL Grande, originaria di Taurianova.
Due giovani calabresi che dal 2006 portano avanti con convinzione la propria attività di volontariato.
I cancelli sono chiusi (causa ristrutturazione) ma Filippo e Tania ci aprono ugualmente le porte accogliendoci con grande professionalità. Ci accomodiamo all’interno della vecchia stazione ferroviaria a pochi passi dal bancone della biglietteria, oggi check-in d’ingresso e d’informazione del centro.
“Dopo l’alluvione dello scorso anno (1 novembre) abbiamo avuto parecchi danni. Tutt’oggi abbiamo infiltrazioni dal tetto che non ci permettono di lavorare in serenità. Durante il periodo natalizio abbiamo organizzato una lotteria solidale online raccogliendo circa 2.000 euro – spiega Filippo Armonio – Andiamo avanti solo attraverso le donazioni delle persone che hanno a cuore la nostra realtà. In dieci anni la nostra associazione non ha mai avuto nessun finanziamento pubblico eccetto l’aiuto iniziale del 2006 con soldi europei.”
Le tartarughe a cui il Centro si dedica ogni giorno sono le ‘Caretta caretta’ che popolano da oltre centocinquanta milioni di anni il nostro mare. Minacciate dall’uomo rischiano l’estinzione a causa dell’eccessivo sforo di pesca, dell’inquinamento e della cementificazione selvaggia degli arenili. Si calcola che solo nel Mediterraneo ne muoiano circa 50.000 esemplari l’anno.
Il CRTMB, vero e proprio ospedale per le ‘Caretta caretta’ si è sempre autogestito grazie alle numerose attività dell’associazione “Naturalmente Brancaleone”.
Tra le attività da cui l’associazione trae una fonte di guadagno vi sono i campus organizzati nella stagione estiva.
“A partire dal mese di giugno fino al mese di settembre accogliamo numerosi ragazzi provenienti da tutta Italia e anche dall’estero per un’esperienza formativa. Pagano una piccola quota per il soggiorno e per finanziare tutte le nostre attività. Ogni anno la presenza dei volontari (124 nell’estate 2015) è la vera marcia in più al nostro motore – spiega Tania Il Grande – I ragazzi si divertono, socializzano e allo stesso tempo sono di grande supporto al nostro lavoro quotidiano, che va dal soccorso e la cura degli animali al loro monitoraggio, dalla raccolta dei dati alle attività di ordinaria gestione dell’ospedale, dalla pulizia della spiaggia fino all’emozionante momento del rilascio in mare delle tartarughe ormai guarite. Inoltre i volontari rappresentano una risorsa importante nella sensibilizzazione di turisti, pescatori e comunità locali. Cerchiamo persone attive, senza limiti di età e fortemente motivate a contribuire alla causa ambientalista.”
Brancaleone, spiaggia Sito di Interesse Comunitario, è luogo di nidificazione della Caretta caretta. Lungo la “Costa delle Tartarughe”, in questi 36 km di immense distese di sabbia e acqua cristallina si concentra, infatti, l’80% di tutti i nidi deposti ogni anno in Italia, isole comprese.
“Purtroppo non riusciamo ad avere molti volontari provenienti dalla Calabria. La maggior parte vengono da Roma in su. Credo sia un problema di sensibilità e difficoltà economica. Il volontariato è comunque una realtà più sentita al nord. Ospitiamo circa cento ragazzi ogni anno ma i calabresi sono davvero pochi.”
In Italia ci sono meno di 10 centri come questo. Ognuno si gestisce autonomamente. Le donazioni permettono l’acquisto di farmaci, cibo, medicine e strumenti chirurgici. Il 20 giugno il Centro di recupero riaprirà per accogliere, come ogni anno, migliaia di visitatori.
“Organizzeremo sicuramente un evento per i primi dieci anni del CRTMB – spiega Filippo Armonio – L’idea è quella di creare un ‘Tarta-Day’. Un’intera giornata da dedicare a grandi e piccoli con attività dentro e fuori dal Centro.
L’esperienza più bella in questi dieci anni? “Summer” rispondono in coro Tania e Filippo.
E’ il nome di un piccolo delfino di circa due metri recuperato nel 2014 in gravi condizioni. Summer è stato ospite del Centro per sette lunghi giorni.
“Abbiamo coinvolto una troupe di esperti – spiega Tania – Aveva la coda tranciata da un’elica e attraverso l’Università di Bari è stata fatta un’importante operazione.”
Nonostante le mancate promesse in dieci lunghi anni i volontari del CRTMB continuano il proprio lavoro grazie alle donazioni, per lo più provenienti dal nord Italia.
“La Provincia di Reggio Calabria ha completamente abbandonato il nostro territorio – spiega Filippo – La nostra realtà rischia di scomparire per l’indifferenza della politica e per l’incapacità di valorizzare il turismo ambientale.”
Eppure appena si entra a Brancaleone si viene accolti da un cartello con scritto “Brancaleone – La città delle tartarughe marine”.
“Negli altri centri come ad esempio Riccione, le visite sono il triplo delle nostre. Anche più. In quel caso però le istituzioni e i comuni limitrofi li sostengono in ogni loro richiesta perché comprendono l’importanza anche a livello turistico del centro.”
Eppure 8.000 visite ogni anno non sono poche. Dal 15 luglio al 25 agosto quasi diecimila persone affollano le vie di Brancaleone per visitare il CRTMB. In un solo mese.
“C’è gente che viene da ogni parte del mondo appositamente in Calabria per vedere le schiuse delle uova…Ci conoscono tutti in Italia e nel mondo ma non in Calabria…alcune persone del posto pensano che siamo un acquario…E’ per questo motivo che siamo costretti a dire che alla fine …lo facciamo solo per le tartarughe…”