Dante Alighieri di Reggio, caos infinito: sospesa la nomina del Rettore Gismondi?
Il Ministero si muove, due le note inviate all'Università Dante Alighieri: lo scontro totale prosegue
12 Dicembre 2024 - 19:10 | di Pasquale Romano
Le luci del Natale non contribuiscono a diminuire le tensioni interne all’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria. Da mesi va avanti uno scontro totale tra le parti (ateneo da un lato, dall’altro il cda promosso dal sindaco Falcomatà) fatto di intrighi, accuse e carte bollate.
Reggio fa eccezione e riesce ad avere anche due consigli di amministrazione contrapposti tra loro, mentre anche la nomina recente del nuovo Rettore, ovvero Fulvio Gismondi, è circondata da nubi.
Secondo quanto raccolto infatti, il Ministero dell’Università avrebbe finalmente deciso di muovere i primi passi ed entrare a gamba tesa nella vicenda. Due le note, datate 25 novembre e 4 dicembre, che potrebbero portare a importanti novità.
Con la prima nota, di fine novembre, il Ministero avrebbe deciso di sospendere o quantomeno non concedere la ratifica della nomina a Rettore di Gismondi fino alla conclusione dell’istruttoria. Con la seconda, di inizio dicembre, disposto la sospensione della modifica statutaria dell’ateneo. Il Ministero con la nota 0016937 del 04.12.2024 avrebbe chiesto infatti l’integrazione documentale sulle modifiche apportate.
Note che sarebbero importanti per spostare l’equilibrio della contesa, anche se è da chiarire che non si sono registrate (fatto salvo le comunicazioni dirette tra le parti) prese di posizione ufficiali da parte del Ministero dell’Università.
Sospesa, non ratificata o meno, il Rettore Gismondi in ogni caso ha fatto sentire la propria presenza all’interno della Dante Alighieri, presenziando ad alcune riunioni.
Rumors confermati anche ascoltando, tra i corridoi, un dipendente dell’ateneo.
“Si, il Rettore ha incontrato i docenti universitari e i docenti di lingua italiana, dicendo che come primo obiettivo è quello di aprire nuovi corsi di laurea in presenza a Reggio Calabria in particolare nei settori delle scienze Infermieristiche, Mediche e Motorie e di aprire altre sedi a Roma e Milano, oltre a rafforzare la diffusione della certificazione CECOL con l’informatizzazione delle procedure”.
Si legge nel documento successivo ad uno degli ultimi cda dell’ateneo reggino.
“Con riferimento alla convocazione emarginata in oggetto, di cui alla nota prot. 01308 del 21
novembre 2024, facendo riferimento alla copiosa documentazione pervenuta al Ministero, con la
presente si comunica che è stata avviata un’istruttoria per approfondire le numerose questioni in essa
contenute.
L’istruttoria in corso si rende necessaria per garantire una valutazione completa e accurata
degli elementi presentati.
Considerata l’importanza delle questioni all’ordine del giorno della riunione del Consiglio di
Amministrazione, si ritiene opportuno differire la trattazione degli argomenti indicati fino alla
conclusione dell’istruttoria in corso.
Tale differimento è legittimato dalla necessità di garantire decisioni informate e ponderate su
questioni importanti per il futuro dell’Ateneo”.
L’ateneo inoltre avrebbe anche adottato un nuovo Statuto, documento che non sarebbe in possesso del cda (promosso dal sindaco Falcomatà) del presidente Basilicata, fattore che inevitabilmente porta ad incrinare ulteriormente rapporti che ormai sono inesistenti e fatti soltanto di diffide e carte bollate.
Nello scontro totale tra le parti, secondo fonti vicine al cda del primo cittadino, l’obiettivo dell’Università Dante Alighieri sarebbe chiaro: estromettere dal cda i soci fondatori (Comune, Città Metropolitana, Camera di Commercio e Società Dante Alighieri) così da estromettere il consorzio dai soggetti che hanno diritto alla designazione di 8 su 11 membri.
Ma non è finita qui, ovviamente. Si rimane anche in attesa della sentenza del Tribunale Ordinario sulla legittimità del consorzio e la sentenza del Consiglio di Stato, mentre l’ottemperanza alla reintegrazione dei due componenti del cda estromessi (Beniamino Scarfone e Ruggero De Medici) potrebbe portare il Giudice Ordinario a convocare un cda sostituendosi all’attuale Presidente, seguendo quindi le sentenze passate in giudicato sempre favorevoli a Scarfone e De Medici.
Nella giungla di questi mesi che vede inevitabilmente il futuro e il rilancio della Dante Alighieri intrappolati, la speranza non può che essere il ripristino di una situazione normale e consona ad ogni ateneo, cosa che in questa fase è assoluta fantascienza per l’Università per Stranieri di Reggio Calabria.
Il 2025 potrà e dovrà rappresentare l’anno di svolta per l’ateneo, dalle immense potenzialità mai messe a terra, mettendosi finalmente alle spalle un lungo periodo buio, fatto solo di misteri e incertezze.
La smentita del CdA
In seguito alla pubblicazione del nostro articolo, il presidente del CdA Pietro Aloi ha invitato la redazione a voler “rettificare alcune affermazioni riportate” e di cui si specifica di seguito:
- non risulta in alcun modo sospesa o non ratificata la nomina del Magnifico rettore Prof. Fulvio Gismondi, fatto ovvio considerata l’autonomia accademica dell’Ateneo;
- non risulta in alcun modo sospesa la modifica statutaria proposta dall’Ateneo;
- non risulta che in nessuna delle riunioni svolte in Ateneo con i dipendenti o i docenti siano mai stati citati i corsi di studio in scienze infermieristiche, motorie o medicina.