Reggio, la villetta di Santa Caterina cade a pezzi: così è svanita una promessa fatta alla città – FOTO
Un tempo piena di vita, oggi ridotta allo sfascio. La denuncia dell’associazione dei residenti: “Una trappola per bambini e anziani”
24 Maggio 2025 - 07:47 | di Eva Curatola

Un tempo c’erano risate.
Voci di bambini che correvano verso lo scivolo, mani che spingevano altalene, anziani che leggevano il giornale all’ombra degli alberi.
Chi tra quei vialetti ci è cresciuto e ne ha vissuto la trasformazione, oggi fa fatica a guardare quel che resta. È un colpo al cuore.
La villetta di Santa Caterina – oggi piazza Enza e Iliano Sant’Ambrogio – è irriconoscibile.
Un simbolo di rinascita, oggi dimenticato

E pensare che solo sei anni fa, il 19 ottobre 2019, era stata inaugurata dopo il restyling, finanziato nell’ambito del progetto comunale “15 agorà per 15 quartieri”. Un intervento che aveva trasformato un’area un po’ datata in uno spazio pulito, curato, accessibile. Un simbolo di rinascita non solo per il quartiere della zona nord, ma per la città in generale.
Il sindaco Giuseppe Falcomatà, poco prima del taglio del nastro, aveva scritto:
“Un parco urbano a disposizione dell’area nord città, che fino a qualche anno fa versava in grave stato di degrado e abbandono e rappresentava un vero pericolo per i tanti bambini che uscivano dall’istituto scolastico Falcomatà”.
E in effetti, la villetta era rinata: un campo da bocce, un’area giochi attrezzata con scivoli, arrampicate, dune. Una zona per cani con siepi e fontanella. Panchine, cestini, tavolini.
Era tornata la vita.
Oggi, invece, non resta che il rammarico. Il verde ha lasciato spazio all’erbaccia. I giochi sono perlopiù rotti. Le panchine feriscono invece di accogliere. E, a far da padrone, è l’arancione della rete che delimita le aree in cui è stato, in teoria, interdetto l’accesso.
La denuncia dell’associazione “Noi per Santa Caterina”

“È da più di tre anni che ci battiamo per ridare dignità a questa villetta – ha raccontato ai microfoni di CityNow, Bruno Stancati, presidente dell’associazione “Noi per Santa Caterina”. Abbiamo fatto denunce, post, inviato PEC. Nessuna risposta. Solo promesse. Le panchine in ferro sono pericolosissime. Dovevano toglierle. Non è mai successo. I bambini cadono, si fanno male. Gli anziani non vengono più. Prima venivano qui al mattino. Oggi c’è solo il vuoto”.
Per i residenti, la villetta è il cuore del quartiere. L’unico spazio di aggregazione. Eppure, è diventata una trappola.
“Qui si cade ogni giorno. Non solo a terra. Si cade nella rassegnazione. Si cade nell’indifferenza”.
L’associazione ha provato a reagire: ha presentato progetti, proposte, idee. Come ad esempio, quella di un palco davanti alla scuola Falcomatà e, ancora, una libreria all’aperto, che consentisse il recupero dell’edicola dismessa. Tutto accolto con entusiasmo dall’amministrazione, ma a cui non si è mai dato seguito.
Non solo un parco, ma una speranza

“Il parco è solo la punta dell’iceberg. Il quartiere è abbandonato. Marciapiedi rotti, caditoie otturate, rifiuti. Ci dicono sempre: poi vedremo. Ma non succede mai niente. Ma noi non ci stancheremo”.
Chi da bambino giocava in questa stessa area, oggi ci torna con i figli. Trovando, però, solo pericoli.
Serve un intervento. Subito.
Serve manutenzione, cura, presenza. Perché un parco può essere molto di più di un insieme di panchine e giochi. Può essere memoria, comunità, speranza. E a Santa Caterina, questa speranza è ancora viva. Ma ha bisogno di risposte.