Il desiderio di stabilire un legame profondo con gli altri è un aspetto che fa parte della natura umana. Secondo la teoria evoluzionistica, siamo geneticamente destinati ad innamorarci. Questo fenomeno, infatti, non avviene in tutte le specie, ma è garantito alla nostra buona parte della sua evoluzione. La coppia e la famiglia hanno avuto una funzione determinante nella trasmissione delle caratteristiche genetiche vincenti, che hanno permesso la nostra sopravvivenza nei secoli.
Quindi costruire una coppia funzionale e sana ha un’importanza determinante. Ma quando una coppia funziona? Quando è possibile affermare che una coppia è sana?
Inizialmente ci si incontra sull’attrazione fisica, ci si innamora con i sensi, grazie ai ferormoni, messaggi chimici che la persona che ci fa innamorare emette. Ma questa prima fase non è sufficiente. L’ infatuazione genera amori superficiali, che durano poco. L’attrazione fisica soggiace alla legge dell’assuefazione, dopo un po’ c’è bisogno di cambiare, anche se rappresenta la prima fase di avvicinamento all’altro.
Successivamente subentra l’affettività, i sentimenti, che rafforzano l’attrazione. Ma il vero passaggio nella costituzione della coppia è il momento in cui avviene la scelta dell’altro, basata su fattori come le affinità elettive, i valori, la storia condivisa.
In quel momento l’incontro diventa legame.
Dall’incastro delle storie degli individui nasce la coppia e questo può generare felicità o sofferenza, amore o mal d’amore.
Ma quali sono le caratteristiche di una coppia soddisfacente e duratura? La mitologia ci offre esempi di coppie felici e infelici.
Arianna e Teseo, rappresentano l’amore straziante. La sofferenza per l’abbandono vissuta da Arianna e la distanza di Teseo, che, incurante, parte lasciando l’altra nella disperazione. Arianna ricorda la difficoltà connessa alla dipendenza affettiva, che identifica la relazione con l’altro come la condizione unica e necessaria per la propria esistenza, senza la quale non sembra possibile sopravvivere.
Apollo e Dafne, rappresentano l’amore persecutorio. Apollo, innamorato alla follia, insegue Dafne, che, pur di non subire un amore non voluto, muore trasformandosi in albero di alloro. Apollo incarna l’amore persecutore, l’amore di colui che prende potere sull’altro con la forza di chi ha sempre un giusto motivo, un diritto acquisito a diventare aggressivo. Intollerante alle frustrazioni, impossibilitato a riconoscere l’altro, appare orientato solo a nutrire i propri bisogni narcisistici.
Amore e Psiche, rappresentano l’esempio della coppia che trionfa. L’abbraccio finale tra Amore e Psiche, raffigurato in tante opere d’arte, è simbolo della felicità eterna, conquistata dopo dure prove da parte di entrambi. Amore deve recuperare la fiducia tradita da Psiche, mentre quest’ultima dovrà affrontare le prove imposte da Afrodite, madre di Amore, e dai propri conflitti interiori.
La coppia che dura è, infatti, proprio quella che riesce a riadattarsi nei confronti degli inevitabili aggiustamenti e cambiamenti che la vita richiede.
La letteratura scientifica indica quattro aree, quali indicatori di buon funzionamento della coppia.
La capacità di esprimere affettività e sessualità. La coppia funziona se entrambi i partner riescono ad esprimere in maniera soddisfacente adeguata vicinanza emotiva ed affettiva e trovano soddisfazione nella sfera della sessualità all’interno della coppia.
La capacità di condividere progetti, valori e interessi. E’ la capacità di orientare la propria vita verso obiettivi condivisi, riconoscendo nell’altro la possibilità di un compagno di vita.
La quantità di esperienze positive condivise. Più è possibile condividere esperienze connotate da emozioni positive, maggiore sarà la possibilità di costruire quel senso del “noi” che trascende i singoli a favore della dimensione di coppia.
Da ultimo, ma non in ordine di importanza, la percezione di ognuno dei partner di essere felice all’interno della propria coppia. Tale sentire rappresenta un’implicita e continua replica della scelta consapevole dell’altro, rafforzando il legame e la complicità.
La coppia non è un assunto statico ed acquisito, per sostenerla è necessario coltivare queste quattro dimensioni, con costanza ed impegno. I legami vanno curati, proprio come noi stessi.
Maria Muscolo
Psicologa, psicoterapeuta
Mente&Relazioni Impresa Sociale srl
ARTICOLO TRATTO DALLA RIVISTA TRIMESTRALE DI SALUTE E BENESSERE ‘VIVI BENE’ DELLA FARMACIA ‘FATA MORGANA’ DI REGGIO CALABRIA
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