Lode ai tempi del Covid: la storia di 2 studentesse reggine che hanno raggiunto la massima gratificazione
"L'impegno e la passione premiano sempre". Il risultato di due studentesse del liceo 'Preti-Frangipane' di Reggio Calabria
02 Luglio 2020 - 17:27 | Comunicato

La lode ai tempi del Covid: i risultati di due alunne del Liceo Artistico “Preti Frangipane” di Reggio Calabria testimoniano che “L’impegno e la passione premiano sempre”.
Emanuela Surace, della V A indirizzo grafica, e Michela Finocchiaro, della V E arti figurative indirizzo pittorico, non hanno potuto ricevere l’abbraccio dei propri amici fuori dalla scuola che le ha viste crescere, il Liceo Artistico “Preti Frangipane”, però hanno il sorriso radioso di chi raggiunge un risultato meritato. 100 e Lode.
Non è tanto il voto, un numero, che gratifica le ragazze in questione e la comunità educativa all’interno della quale si sono formate, quanto il percorso che ha portato al raggiungimento di questo traguardo. In questo senso, il voto di ognuno è stato comunque un premio.
È importante valorizzare i risultati eccellenti per numerosi motivi. Perché testimoniano le qualità di chi li ha conseguiti, ma anche di un contesto che ha creato le condizioni necessarie per far emergere il meglio. Per sfatare i facili pregiudizi sulla scuola, soprattutto la scuola del Sud, che a volte è descritta come fabbrica di troppi “geni”, altre come fabbrica di troppi ignoranti; come in ogni aspetto della realtà, la verità sta nel mezzo, e il merito reale deve essere difeso con orgoglio. Per stimolare una riflessione sulla situazione esperita.
L’anno scolastico 2019-2020 si è concluso in forma inusuale, con il rientro “in presenza” per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, soltanto per il giorno stabilito per la prova orale. Modalità di svolgimento degli esami in versione “light” non è stato tuttavia sinonimo di “facilità”.
Il mantenimento della concentrazione in un momento così delicato, la mancanza delle interazioni vis-à-vis con compagni e professori, l’incertezza sul futuro e lo sviluppo delle capacità di rielaborazione personale del vissuto di questi ultimi mesi e delle materie studiate, hanno mantenuto inalterato il valore della maturità conseguita. Molte sono state le voci critiche, anche negli scorsi anni, a proposito del senso della parola “maturità” per connotare gli esami di stato. Il valore aggiunto, per chi ha conseguito il diploma quest’anno, è dato dalla particolare situazione, riassumibile con una metafora ciclistica: le singole tappe vedono il concorso di tutto il team, mentre nella gara a cronometro ogni atleta deve confrontarsi con le proprie forze, ricavando dagli allenamenti svolti la spinta necessaria per emergere.
Emanuela Surace
Emanuela Surace ha sviluppato, per il colloquio finale, una tematica sull’infografica. Nel suo elaborato, svolto a regola d’arte seguendo un corretto iter progettuale, è emerso un senso profondo e concettuale dello studio delle discipline come rimedio in questo periodo di emergenza. Le materie sono state rappresentate come “pillole”, attraverso pittogrammi, per rendere l’idea di una possibile medicina per guarire alcuni mali.
“Quest’anno scolastico per me è stato caratterizzato da diverse problematiche, anche personali – dice Emanuela. Grazie al sostegno dei miei genitori e dei professori, che mi sono stati vicini, sono riuscita a ribaltare i miei pensieri negativi in una prospettiva del tutto positiva, facendo uscire il meglio della mia persona a livello intellettuale e personale.”
Michela Finocchiaro
Michela Finocchiaro ha svolto, invece, la traccia relativa all’ “arte del dopo”: le pandemie hanno ispirato artisti sia nell’antichità che in tempi moderni. L’elaborato è stato incentrato sulla comunicazione non verbale, in particolar modo sullo sguardo – “poiché gli occhi sono l’unica sezione del volto che resta scoperto nonostante il necessario utilizzo delle mascherine, essi diventano il punto di forza per riscoprire la comunicazione visiva, e focalizzano l’attenzione sul bello, invece che stare a rimarcare l’ostacolo” – queste le parole a corredo del lavoro, dell’allieva stessa.
Entrambe proseguiranno gli studi, si iscriveranno in due tipi di facoltà differenti, una vorrebbe applicare le competenze raggiunte in campo giuridico, l’altra vorrebbe diventare una fashion editor, ma saranno certamente stimolate, allo stesso modo, a dare il massimo.
La lode ai tempi del Covid è un monito per tutti, che serve a ricordare che, anche nei momenti più difficili, sacrificio e motivazione portano ai risultati desiderati.