Cala il sipario sulla campagna elettorale. Falcomatà: 'I reggini non accetteranno imposizioni. Ecco la città del futuro'

"Abbiamo attraversato l'inferno, ma ne siamo usciti vivi e rafforzati". Il discorso finale di Giuseppe Falcomatà prima del silenzio elettorale

Una piazza gremita, non solo di persone, ma anche di affetto è quella che ha atteso questo pomeriggio il sindaco Giuseppe Falcomatà per l’accensione delle luci al Waterfront. Applausi scroscianti e cori da stadio hanno fatto da cornice alla chiusura della campagna elettorale del sindaco uscente che, per l’occasione, ha scelto un’opera magnifica, ancora non completata, la cui bellezza è impossibile da negare.

Il primo cittadino, eletto nel 2014, ha scelto proprio questa nuova piazza per chiudere il suo lungo mandato.

“Questa è una delle zone ‘nuove’ ed allo stesso tempo ‘antiche’ della nostra città. Abbiamo voluto chiudere questi 6 anni della nostra prima consiliatura in questo luogo del cuore per i reggini, facendo vedere come anno dopo anno la città cambia e si trasforma. È un percorso lento, ma anche costante.

Questo è il luogo che più di tutti mostra la trasformazione di un territorio ed anche quella che è la visione della città del futuro. Una Reggio che punta alla riscoperta del proprio patrimonio storico, artistico e culturale e può fare leva su stessa per costruire un futuro di sviluppo economico e sociale, non solo per gli abitanti, ma anche per chi vuole investire in questa città”.

Il nuovo slargo antistante il lido comunale e la scala che hanno preso il posto di un’attività storica di Reggio Calabria, la pizzeria ‘Ancora’, secondo il sindaco sono “la dimostrazione del cambiamento della città”.

“Questo era un parcheggio, un luogo di degrado e abbandono. Quello che c’è oggi è, invece, il futuro. È da qui che riparte la storia. È la dimostrazione di come, in questi anni, abbiamo attraversato l’inferno a piedi nudi e senza scorta, ma ne siamo usciti vivi. Ne siamo usciti rafforzati, con la consapevolezza di chi siamo e cosa possiamo dare alla città. Oggi questa città ha chiuso i conti con il passato e può diventare la città delle opportunità, nella quale si può scegliere di vivere, di crescere, di educare i propri figli.

Una città più giusta, più equa. Dove ci sono servizi pubblici dignitosi e tasse e tributi equi. Una città che ha capito come utilizzare le risorse comunitarie. Una città che oggi è pronta ad affrontare la sfida delle sfide: il Recovery Fund, che cambierà e rivoluzionerà il modo di vivere sotto il punto di vista delle opere pubbliche, delle infrastrutture, dei trasporti, dei servizi, del lavoro.

Se c’è una cosa che abbiamo recuperato in questi anni, ed ancora di più in questa campagna elettorale, è la nostra identità, il nostro senso di appartenenza, l’attaccamento alla città”.

Una passeggiata e non un comizio

Nonostante il successo del comizio a piazza Duomo, alla chiusura della campagna elettorale che ha preceduto il voto del 20 e 21 settembre, il sindaco ha preferito non replicare. Al comizio ha scelto quella che lui stesso ha definito “una passeggiata con chi vorrà essere presente”.

“Con questa scelta ho voluto dare un segnale ai cittadini. Le cose si fanno insieme e si fanno dal basso, in maniera condivisa. Fra le tante cose che ho imparato in questi anni, ce n’è una molto importante. Ai reggini non piacciono le imposizioni, in nessun caso ed in nessun modo. Tutto deve essere frutto di un percorso condiviso. Il reggino deve essere reso protagonista delle scelte attuate dall’amministrazione. La passeggiata ha proprio questo significato”.

Il secondo tempo di Falcomatà

Continuità. È questo ciò che promette ai suoi elettori il sindaco uscente. Non più una danza fra le due coalizioni più forti, la stessa che ha caratterizzata le tornate elettorali, forse, dell’ultimo ventennio.

“Proseguiremo tutto ciò che abbiamo intrapreso, nella consapevolezza degli errori fatti in questi anni e di quello che, invece, poteva essere fatto prima o meglio. Allo stesso tempo però, siamo orgogliosi di aver restituito dignità, onore e reputazione ad una città che aveva perduto tutto ciò non solo agli occhi degli altri, ma anche di se stessa. Si è seminato, i prossimi anni saranno i tempi del raccolto.

Adesso è il momento di scrivere una nuova primavera. Forza che ce la facciamo. Andiamo a vincere”.

…e sulla campagna elettorale

Incalzato dalla stampa locale Giuseppe Falcomatà commenta la mancanza di confronti con il diretto sfidante del centrodestra:

“Credo sia stato un male, un’offesa per i cittadini il fatto che il confronto tra i due candidati sindaci giunti al ballottaggio sia arrivato solamente alla vigilia di quest’ultimo. Anche se, i risultati del confronto credo siano la dimostrazione del perchè non sono stati fatti prima”.

Il primo cittadino, però, non vuole rispondere agli attacchi, anche personali, che gli sono stati rivolti negli ultimi giorni dalla compagine avversaria, e afferma:

“Replico loro con il sorriso e con l’abbraccio ideale di tutta questa gente che è qui oggi ed ha capito che noi amiamo la città. Noi ci siamo nati qui ed intendiamo continuare a viverci”.

Ed a proposito di avversari e compagni di viaggio, alla fine del discorso del sindaco ai cittadini, ha fatto la sua comparsa in piazza anche Jasmine Cristallo, l’esponente calabrese delle sardine che non ha mai celato il suo ‘rancore’ verso la Lega:

“Le sardine sono con Falcomatà”.

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