Decreto Calabria, Spirlì alla Camera: 'Stop al commissariamento, non ha portato benefici'

Secondo il Presidente uscente "è arrivato il momento di riconsegnare ai calabresi la possibilità di amministrarsi da soli"

Subito dopo la rinuncia di Gaudio, Spirlì aveva detto ai calabresi di essere in attesa di una chiamata dal Governo. L’interlocuzione, sul Decreto Calabria, che tanto sta facendo parlare di se in questi giorni, è arrivata nella giornata di oggi, quando Nino Spirlì ha partecipato alla commissione Affari sociali della Camera sul Decreto Calabria.

L’audizione alla Camera del Presidenre Spirlì

«Credo sia arrivato il momento di riconsegnare ai calabresi la possibilità di amministrarsi da soli, altrimenti il resto sarebbe un pregiudizio».

È quanto affermato oggi dal presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, nel corso della sua audizione in commissione Affari sociali della Camera sul Decreto Calabria.

Tre commissari ad acta – ha detto ancora – hanno dimostrato pubblicamente inadeguatezza personale ma anche l’inadeguatezza del commissariamento».

Quanto al Decreto Calabria, depositato alla Camera per la conversione in legge, secondo Spirlì presenta «misure particolarmente invasive delle competenze regionali» che, facendo seguito al primo, «confermano, aggravandole, le norme di regime speciale».

Il presidente ff, dopo aver sostenuto che il commissariamento, in 18 mesi, «non ha prodotto alcun beneficio», ha quindi ribadito la proposta di una «gestione condivisa» con il Governo, sottolineando che l’attuale classe politica «non ha alcun riferimento con un passato che ha offeso i calabresi».

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