Edilizia a Reggio, Psc in tilt e scontro con il 'Piano De Nava': due gli stop

La Soprintendenza e la stessa Città Metropolitana hanno espresso riserve sul PSC. Adesso è a rischio il lavoro di anni

Approvato prima in Consiglio comunale (31 dicembre 2023), e bocciato a distanza di pochi mesi dalla Soprintendenza reggina e dalla stessa Città Metropolitana.

Il Piano strutturale comunale di Reggio Calabria, secondo l’ente del Ministero che tutela i beni culturali e il paesaggio, non rispetta e non tutela le regole imposte dalla Soprintendenza. Da un lato lo stop da parte dell’ente periferico del Ministero, dall’altro il secondo ‘alt’ arriva proprio da Palazzo Alvaro.

Gli uffici tecnici della Metro City hanno espresso parere negativo su due emendamenti del Psc volti a rendere meno articolate le procedure permessuali del Piano che non hanno però trovato accoglimento dalla Città Metropolitana. Il rischio adesso è quello di offuscare e rendere ancora più grigio l’intero settore urbanistico, dato che non si sa quali norme dovrebbero essere seguite ed applicate.

Sul piede di guerra inoltre i due ordini degli ingegneri e degli architetti, in attesa di risposte da parte dell’amministrazione comunale.

Con approvazione PSC si ridisegna la mappa della città dopo oltre mezzo secolo, dichiarava il consigliere Antonino Castorina. E ancora “Oggi lo strumento pianificatorio, se ben utilizzato, è l’unica occasione di crescita“, affermava orgoglioso il consigliere di maggioranza Giuseppe Sera, Presidente della III commissione Consiliare.

Dichiarazioni che cadono nel vuoto, alla luce delle due bocciature dei due Enti.

In particolare, secondo quanto raccolto, la Soprintendenza, nella persona dell’arch. Vescio, ha avviato l’iter volto a vincolare le aree urbane interessate dal c.d. “piano de Nava” che interessa l’intera area da Santa Caterina alla zona sud (zona Stadio) ponendo vincoli importanti sulle trasformazioni del contesto urbano che confliggono con le previsioni del Piano Strutturale Comunale.

Il Piano redatto dall’Ing. Pietro De Nava agli inizi del XX secolo, rappresentativo della ricostruzione post terremoto 1908 indica alcuni valori tra cui l’integrità delle visuali, la rilevanza del valore scenico delle quinte urbane, dei nodi e delle direttrici di impianto, l’unitarietà dell’impianto morfologico.

“Le risorse individuate sono oggi poste a rischio a causa e di recenti rapide dinamiche di trasformazione del contesto urbano, di diversa natura ed entità a cui l’inadeguatezza degli apparati normativi vigenti non riesce a porre freno”, si legge in un documento inviato dalla Soprintendenza ed indirizzato al Ministero.

In buona sostanza, si rischia di avere un blocco totale del settore. Adesso è necessario trovare al più presto una soluzione, altrimenti gli effetti saranno oltremodo negativi per lo sviluppo della città.

Con buona pace dei vari ordini professionali e di tutti i cittadini.