Elezioni Metropolitane, Falcomatà difende il voto del 24 gennaio: ‘Impossibile rinviarle’

Palazzo Alvaro deve approvare il Bilancio entro il 31 gennaio. ‘Serve un Consiglio legittimato', le parole del primo cittadino

Il prossimo 24 gennaio si voterà per il rinnovo del Consiglio Metropolitano. In molti, negli ultimi giorni, hanno criticato la scelta del sindaco Giuseppe Falcomatà, chiedendo il perché dell’urgenza di queste elezioni (che sono di secondo livello) e chiedendo anche di spostarle.

Impegni e scadenze

Il primo cittadino, nel corso della diretta Facebook di CityNow, nel sostenere la necessità della scelta, ha spiegato i motivi per cui era sostanzialmente impossibile rinviarle:

“Intanto perché c’è un adempimento formale e sostanziale da ottemperare entro il 31 di gennaio che è l’approvazione del Bilancio di previsione, dalla quale discendono le scelte di indirizzo politico dell’Ente rispetto a quello che è il Piano Triennale delle opere pubbliche, rispetto a quelle che sono le attività di formazione, rispetto alle scelte dei contributi ai Comuni, rispetto alle scelte anche strategiche e di pianificazione territoriale dell’Ente. Per andare poi alle cose diciamo un po’ più piccole, ma non tanto, come i contributi alle associazioni sportive, alle associazioni culturali, la programmazione della stagione estiva della città metropolitana. C’è da riorganizzare le società in house; abbiamo visto che la Città Metropolitana è entrata in Atam, va riorganizzata SviProRe; la Città metropolitana entrerà anche all’interno della società Castore. C’è da valutare insieme, ove ne ricorrano i presupposti di legge, l’opportunità di entrare anche all’interno di Sacal per avere un ruolo diciamo da protagonisti anche nella strategia di sviluppo aeroportuale della società stessa.

C’è da pianificare la Cabina di regia per l’organizzazione la gestione e l’indirizzo delle risorse del Recovery fund. E tutto questo deve avvenire con un Consiglio legittimato e nel pieno esercizio delle proprie funzioni”.

Insomma tutta una serie di cose che non possono essere decise da un Consiglio metropolitano che oggi è ridotto a 8 partecipanti su 15 e che per legge è in regime provvisorio, nel senso che l’Ente si riunisce soltanto per prendere le decisioni urgenti e non rinviabili come ad esempio la nomina dei nuovi revisori contabili.

“Proprio per questi motivi, avendole già rinviate una volta, io credo che i cittadini della Città Metropolitana, nonostante queste siano elezioni di secondo grado, abbiano bisogno di un Consiglio metropolitano democraticamente eletto e quindi di una agibilità democratica rinnovata”.

Il pasticcio delle liste

Lo scorso 4 gennaio sono state presentate le liste per la competizione elettorale tra gli amministratori dei 97 comuni della Città Metropolitana. Ne sono state presentate quattro. Ma la notizia delle ultime ore è la ricusazione della lista S’Intesi che pur conservando un profilo civico, è da considerare una lista del sindaco. S’Intesi nel frattempo ha già presentato ricorso:

“L’Ufficio elettorale, a maggioranza dei suoi componenti, e non con una visione di unanimità, ha riscontrato delle difformità nella presentazione della lista rispetto a quello che era il vademecum per la presentazione della stessa. Proprio per questi motivi i rappresentanti della lista hanno deciso, essendoci validi e fondati motivi, di proporre ricorso al TAR già nella giornata di domenica, e credo nei prossimi giorni, tra domani e dopodomani al massimo, si conoscerà quella che è la valutazione da parte del Tribunale amministrativo regionale e capire se effettivamente le procedure sono state svolte in maniera corretta o se c’erano delle difformità”.