Silenzio prima del voto: la 'giungla Facebook' e i furbetti della campagna elettorale (anche a Reggio)

Diluvio di post, foto e video, con partiti e candidati che continuano a fare propaganda anche nel giorno precedente all’apertura dei seggi

Ci siamo. La campagna elettorale è giunta al termine, è arrivato l’atteso appuntamento con le urne. Domenica 25 settembre, sino alle 23, si voterà in tutta Italia per il rinnovo di Camera e Senato, elezioni che porteranno nelle settimane successive alla composizione del nuovo Governo.

Curiosità per capire chi si aggiudicherà la competizione elettorale: gli ultimi sondaggi davano per favorito il centrodestra con Fratelli d’Italia a guidare nettamente la coalizione, attardato il Pd di Letta mentre Terzo Polo e Movimento 5 Stelle (dato nelle ultime settimane in crescita al Sud) puntano a vestire i panni dell’outsider. Sarà davvero così? Lo scopriremo tra poche ore, con il dato dei primi exit poll che inizierà a scatenare la curiosità di politici ed elettori.

Prima ancora che le urne vengano aperte, sembra già cristallizzato il dato relativo all’alta percentuale di astenuti, fattore che preoccupa e rende ‘drogato’ il risultato delle elezioni, qualsiasi esso sarà.

Sabato 24 settembre, ultimo giorno prima dell’appuntamento con le urne, è dedicato come sempre al silenzio elettorale. Di cosa si tratta nello specifico? Di una legge dello Stato che impone a tutti i politici di rilasciare interviste, fare dichiarazioni, partecipare a comizi o qualsiasi altro tipo di attività comunicativa dalle 24 ore precedenti il voto, sino alla chiusura delle urne.

Nello stesso periodo di tempo non è concessa nemmeno la propaganda sulle emittenti televisive e radiofoniche sia pubbliche, come la Rai, che private. Secondo le norme attualmente in vigore, chi rompe il silenzio elettorale incorre in una pena che può variare da una sanzione di circa 100 euro fino alla detenzione di un anno, anche se spesso non viene preso alcun provvedimento.

La legge che introduce il silenzio elettorale risale al 1956, quasi 70 anni fa. L’anzianità della legge si palesa in modo evidente alla luce dei giganteschi cambiamenti che, soprattutto negli ultimi anni, hanno rivoluzionato il mondo dell’informazione. Capita cosi di assistere (quasi sempre) ad un rigoroso rispetto del silenzio elettorale nei tradizionali mezzi quali tv e radio, mentre i social network appaiono come una ‘giungla’ dove tutto è consentito.

I dati Istat degli ultimi anni parlano chiaro: praticamente un italiano su due utilizza internet per informarsi sulla politica, un pubblico vasto da raggiungere con facilità. Anche nell’ultimo giorno prima del voto, grazie al vuoto normativo che permette ai politici di tirare la volata finale sperando di strappare qualche voto in più.

E’ così un diluvio di post, foto e video, con partiti e candidati che continuano a fare propaganda anche nel giorno precedente all’apertura dei seggi. Reggio Calabria non poteva fare da eccezione. Anche in riva allo Stretto, nelle ultime ore, diversi candidati reggini hanno continuato a pubblicare regolarmente sui social network, invitando gli elettori a partecipare attivamente esprimendo la propria preferenza.