Esplosione ordigno, insegnanti e genitori reggini: "Perchè non ci hanno avvertiti?"

Arrivano gli appelli dei genitori alla nostra redazione: "Abbiamo vissuto momenti di panico"

Caos nelle scuole reggine.

In seguito al boato ed alla scossa di terremoto percepiti a Reggio Calabria questa mattina, a causa dell’esplosione di un ordigno bellico nelle acque dello Stretto, i dirigenti di numerosi istituti scolastici del territorio hanno prontamente fatto abbandonare i locali delle strutture scolastiche ai propri studenti.

Tra queste il Convitto Nazionale di Stato T.Campanella, il Liceo Classico “T.Campanella”, la scuola elementare di Gallico Marina U. Boccioni e tante altre del centro città tra cui anche l’istituto Galileo Galilei.

In queste ore sono giunte numerose segnalazioni ed appelli di genitori ed insegnanti alla nostra redazione.

“Come poteva il comune non sapere dell’esplosione? Perché le istituzioni e, di conseguenza, i cittadini non sono stati avvertiti? A causa della disinformazione i bambini sono terrorizzati”.

Un’altra mamma afferma invece:

“Quanto successo questa mattina a Reggio Calabria è veramente vergognoso. Bambini in strada e genitori a lavoro impossibilitati a raggiungere i piccoli”.

Più dettagliata invece la testimonianza della direttrice della Scuola dell’Infanzia Crescere Insieme Valentina Praticò:

Non abbiamo avvertito né il boato, né la scossa di terremoto, ma siamo stati assaliti dalle innumerevoli chiamate dei genitori. Abbiamo tentato di contattare la prefettura e la protezione civile da cui però non abbiamo avuto nessuna risposta. Per ultimi i Vigili del Fuoco che non avevano ricevuto nessun allarme. Si è creata una situazione di panico, perchè non avendo notizie ufficiali non sapevamo se evacuare o meno la scuola, soprattutto per la gestione dei piccoli del nido. Le notizie di alcune scuole evacuate ci hanno fatto vivere momenti di crisi. Per fortuna nel giro di poco tempo è giunta l’ordinanza ufficiale riguardante il brillamento di un ordigno bellico che ha fatto rientrare la situazione. Avremmo però gradito essere avvisati in tempo“.