Etna, termina l’attività esplosiva: tre colate laviche in raffreddamento

Nei prossimi giorni, l’INGV effettuerà rilievi sul terreno per mappare il deposito

Lava Etna

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che l’attività esplosiva descritta nella giornata di ieri, in cui era stata diramata l’allerta rossa, è terminata.

Le tre colate laviche principali dell’Etna

Dal Cratere di Sud-Est si sono originate tre colate laviche:

  • una diretta verso sud;
  • una seconda a est, ramificata in più bracci;
  • un’ultima, partita dalla base del fianco settentrionale del cratere, diretta verso nord.

Tutte le colate risultano attualmente in fase di raffreddamento.

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Il flusso piroclastico e la dispersione del materiale

Il flusso piroclastico si è propagato in direzione nord-est, raggiungendo la parete nord della Valle del Bove. Il materiale fine, di colore rossastro, è stato trasportato dai venti in quota verso ovest-nord-ovest, con segnalazioni di ricaduta a Cesarò e Bronte. Nei prossimi giorni, l’INGV effettuerà rilievi sul terreno per mappare il deposito.

Emissioni di cenere e situazione sismica

Dal Cratere di Nord-Est si osservano attualmente sporadiche emissioni di cenere, che si disperdono nella zona sommitale. Il tremore sismico è rientrato su valori bassi, sebbene si registrino leggere oscillazioni su valori medi. Il centroide delle sorgenti del tremore è localizzato nell’area dei Crateri Centrali, a circa 2500 metri sul livello del mare.

Infrasonica e deformazioni del suolo

L’attività infrasonica risulta modesta, con eventi localizzati nei pressi dei Crateri Centrali. I segnali di deformazione del suolo mostrano:

  • una variazione di tilt di circa 0.20 microradianti alla stazione sommitale di Punta Lucia;
  • una variazione di strain di circa 120 nanostrain alla stazione di Monte Ruvolo.

Attualmente il trend deformativo appare esaurito e non si rilevano variazioni significative nei dati GNSS.