Expo Milano 2015: il giro del Mondo in 3 giorni – [FOTO]
01 Ottobre 2015 - 14:30 | di Federica Geria

“La distanza non è che una parola relativa, e finirà per essere ridotta a zero.” (Jules Verne)
di Eva Curatola – Manca poco più di un mese alla conclusione dei 184 giorni che hanno visto Milano al centro del Mondo. La tanto attesa Esposizione Universale dedicata al tema: “Nutrire il Pianeta. Energie per la Vita”, è il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare cosi tanto di “Expo“, ma di cosa si tratta realmente?
Expo affonda le sue radici nel 1851 che vede Londra protagonista della prima “Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations” che segna la nascita della macchina a vapore; ma non è la prima volta che Milano viene scelta per ospitare l’esposizione universale. Nel 1906 infatti si svolse l’esposizione internazionale del Sempione dedicata ai trasporti. Questo tuffo nella storia serve a farci capire come quest’anno per la prima volta Expo sia incentrato su un tema che non solo tocca l’uomo da vicino (come anche i precedenti temi), ma fa dell’uomo ciò che è. Cosa c’è infatti di più vicino al cibo per spiegare lo sviluppo della natura umana?
Durante tutto il corso di Expo, Milano si è trasformata dunque in una vetrina mondiale in cui i Paesi mostrano il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta ad un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Se da una parte c’è ancora chi soffre la fame, dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e troppo cibo. Expo è costruito sulla base della grande tradizione italiana, o meglio romana che vedeva città e accampamenti costruiti su due grandi viali principali, il Cardo che corre in direzione nord-sud e il Decumano che corre in direzione est-ovest, sul Decumano si affacciano i Padiglioni dei paesi partecipanti, mentre sul Cardo sono stati disposti i Padiglioni del paese ospitante, l’Italia e delle sue regioni; oltre che il famosissimo Albero della Vita ormai diventato simbolo di Expo 2015.
Il sito ospita 4 aree tematiche: si comincia dal Padiglione Zero, che racconta la storia dell’uomo sulla Terra attraverso il suo rapporto con il cibo.
Appena entrati non potrete che rimanere a bocca aperta difronte ad una maestosa libreria riempita non di libri, ma di cassetti dentro i quali sarebbe contenuta tutta la conoscenza della vita.
Il percorso cominciato con il Padiglione Zero potrebbe concludersi con il Future Food District, che spiega come la tecnologia cambierà le modalità di conservazione, distribuzione, acquisto e consumo di cibo (all’interno del Padiglione della Coap i visitatori potranno ammirare il “supermercato del futuro”).
Poi abbiamo anche il Children Park, lo spazio in cui i bambini imparano a conoscere i temi dei Expo Milano 2015 divertendosi, e il Parco della Biodiversità, un grande giardino in cui viene riprodotta la varietà degli ecosistemi che si trovano sul nostro pianeta.
Non tutti i paesi però partecipano con un loro Padiglione, ma sono comunque presenti all’Esposizione, con un’alternativa proposta di partecipazione: i Cluster. Questi spazi espositivi uniscono sotto lo stesso progetto architettonico Paesi accomunati dalla produzione di uno specifico alimento o da un determinato tema. In tutto sono 9: Riso- Frutta e Legumi – Spezie – Cacao e Cioccolato – Bio-Mediterraneo – Caffè – Isole – Zone Aride – Cereali e Tuberi.
L’Esposizione si concluderà sabato 31 ottobre e forse per questo negli ultimi giorni non si fa altro che parlare di “ExpoMania“; tutti vogliono visitarlo e chi c’è già stato vorrebbe tornare per un ulteriore visita.
Chi decide di visitare Expo non si arrende difronte a niente, ne al caldo ne alla tempesta, ne alle lunghe code. Anche se arrivando di fronte agli Emirati Arabi troviamo una tabella bilingue che avvisa che il tempo stimato di attesa è di 1 ora, e lo stesso vale per il Giappone dove le ore però sono 2. Ma sono davvero tanti i paesi presi d’assalto, come la Cina, la Colombia, la Germania, il Qatar.
La fila per entrare al Palazzo Italia inizia all’angolo con il Decumano ed è lunga quindi come mezzo Cardo. Stiamo parlando senz’altro delle mete più gettonate e dei padiglioni più ambiti, ma ad Expo ci si mette in fila per tutto, per mangiare, per sedersi e riposarsi 5 minuti. Allo stesso tempo l’aria che si respira è di frenesia, si è circondati da migliaia di persone di colori, religioni, lingue e culture diverse, dai giapponesi con la fotocamera in mano, agli italiani con l’impermeabile che esce fuori dalla borsa “perchè non si sa mai”, ai russi in infradito e pantaloncini nonostante il tempo non sia esattamente estivo.
Come ogni evento che si rispetti anche ad Expo vengono premiati i “più belli” e un pò giudicati i “più brutti”. In fin dei conti Expo è stata fin da subito anche esibizione di architettura, non poteva dunque mancare un riconoscimento al migliore. A vincere è stato il Regno Unito, Il Padiglione si ispira al viaggio di un’ape dai fiori, passando per un meraviglioso giardino, fino ad arrivare all’alveare. Ma l’alveare non è esattamente come lo potremmo immaginare, si tratta infatti di una costruzione alta 14 metri. Tutta la visita è accompagnata dai rumori e dagli effetti visivi registrati da un vero alveare, la sorpresa maggiore però arriva di sera, dopo il tramonto quando con l’energia raccolta durante la giornata l’alveare finalmente si illumina proiettando la luce di quelle che sembrano centinaia di piccole api.
Visitare Expo è una sorta di sfida, una sfida per riuscire a vedere più Padiglioni possibile nonostante le lunghe file, un’esperienza dove non conta tanto la meta quanto il viaggio, perchè non importa se non riuscirete a visitare tutti i paesi, all’uscita vi sentirete ugualmente come se aveste appena fatto il giro del mondo ed è anche solo per quella sensazione che varrebbe la pena di visitare Expo.
Non esiste un vero e proprio “metodo” per visitare l’esposizione, è bene si munirsi di cartina, ma una volta entrati si prega solo di uscire vivi e non troppo ammaccati da quel fiume in piena che ci si presenta davanti; e così comincia il pellegrinaggio grazie al quale il visitatore potrà passare dalla Germania all’Iran semplicemente attraversando la strada.
C’è comunque chi, come la nostra campionessa Flavia Pennetta, di Expo ha davvero capito tutto, e afferma: “Qui a Expo sembra di essere a Disneyland: vedo solo facce contente, tanta gente felice come se fosse in un parco di divertimenti.”
