Falcomatà archivia il Modello Reggio: 'Non parliamone più ma si riconosca il nostro coraggio'

"Dal 2012 di strada ne è stata fatta tanta, e il ricordo di quel periodo è sempre più sbiadito", le parole di Falcomatà

A quasi dieci anni dall’inizio di un lungo percorso giudiziario e di dibattito non soltanto politico, il ‘Modello Reggio’ è ancora argomento di attualità. Il sindaco Falcomatà però, nel corso del consiglio comunale, rivanga quanto accaduto in passato in quello che vuole essere una sorta di addio rispetto alle polemiche che si sono succedute negli ultimi due lustri.

“Non voglio tornare sugli anni che hanno portato questo comune al commissariamento, anzi mi piacerebbe ci possa essere una sorta di ‘pacificazione’ rispetto a questi temi. Quanto accaduto rimane nei libri di storia e nelle tre sentenze dei gradi di giudizio, credo non sia produttivo per nessuno continuare a parlare del debito e dei motivi che lo hanno prodotto”.

Il primo cittadino chiede all’opposizione di riconoscere il coraggio avuto dalla prima amministrazione Falcomatà nel non dichiarare il dissesto e procedere con il piano di riequilibrio per far quadrare i conti dopo la voragine che aveva dissanguato le casse comunali.

“In quella situazione, al momento del nostro insediamento l’amministrazione ha mostrato coraggio. Dichiarare il dissesto sarebbe stato il colpo mortale per Reggio Calabria, servirebbe una maggiore onestà intellettuale nel riconoscere che alcune difficoltà attuali nella gestione dei servizi derivano anche da quelle scelte compiute per non dichiarare il dissesto.

Quando si uscirà dal piano di riequilibrio? Nel 2022 si concluderà naturalmente, considerato che si trattava di un piano decennale. Noi chiederemo l’uscita anticipata ma non dipende da noi, bensì dalla Corte dei Conti che valuterà se esisteranno le condizioni per un’uscita anticipata dal piano di riequilibrio. Quello che possiamo già accertare oggi è che da quel 2012 di strada ne è stata fatta tanta, e il ricordo di quel periodo è sempre più sbiadito”.