La Fenice Amaranto: 'Obiettivo nome e marchio'. L'organigramma e un passaggio su Taibi

"Vogliamo costruire qualcosa di solido partendo dalle strutture. Se pensiamo di fare la serie D pensando di essere in serie B, si rischia di scomparire di nuovo"

La nuova società La Fenice Amaranto presenta il proprio progetto. Le prime dichiarazioni dopo l’assegnazione. Inizia il presidente Minniti: “Diciamo grazie a tutti, compresi voi giornalisti che avete seguito la vicenda con grande attenzione. Spero ci perdoniate il silenzio di questi giorni, ma siamo abituati solo a lavorare. Non siamo stati molto social, ma questo è il nostro modo di fare, adesso si corre per completare tutte le operazioni che dovranno servire per l’iscrizione e quindi si riduce la nostra disponibilità”.

Avvocato Ferruccio Sbarbaro: “Ho assistito il gruppo per la presentazione di questa proposta, adesso procediamo all’iscrizione per il prossimo campionato. Incassiamo il gradimento del Comune ed entro lunedi mattina bisogna preparare tutte le carte, restano da perfezionare tutte le documentazioni. Vorremmo tutti avere prima possibile la disponibilità del nome Reggina e del suo marchio“.

Dottore Nino Ballarino: “Finalmente è arrivato il momento in cui possiamo parlare e come diceva il presidente, nei giorni precedenti abbiamo preferito il silenzio. L’abbiamo ridenominata La Fenice Amaranto che sta ad indicare una storia ben precisa di cosa é oggi la Reggina e noi speriamo di fare risorgere la Reggina, per dimostrare che si può fare calcio anche al Sud. Il nostro obiettivo é calarci nella realtà e non vogliamo ritrovarci nei disastri degli ultimi anni. Avete ragione a non crederci, perché si ricomincia dal basso e anzi dobbiamo dirci fortunati che ripartiamo dalla D. La verità sta nella semplicità, perchè abbiamo preso la Reggina? Dopo la prima sentenza del Tar è stato detto, forse dobbiamo fare qualcosa per Reggio Calabria e da quel momento abbiamo seguito passo dopo passo ogni cosa, avvertendo il dolore forte dei tifosi.

E’ stato il dottore Minniti a coinvolgerci. Il nostro progetto non si basa solo sulle parole, ma sui fatti e quindi anche le strutture. Qui ce ne sono due importanti, Granillo e S. Agata e la capacità nostra deve essere quella di farle funzionare, in modo particolare il centro sportivo. Lì dobbiamo trovare la capacità di crescere, così come ha fatto tanti anni fa qualche altro. Non si costruisce sulla sabbia. Se pensiamo di fare la serie D pensando di essere in serie B, si rischia di scomparire di nuovo e questo lo devono memorizzare anche i tifosi. Solo così possiamo crescere. Domenica inizia il campionato, noi speriamo di rinviare la partenza. L’organigramma: presidente Virgilio Minniti, Vice Presidente Fabio Vitale, il tesoriere Marica Ballarino, un consulente esterno della segreteria Giorgio Borboni, il Dg provvisorio Nino Ballarino, il direttore dell’area tecnica Bonanno Giuseppe, il Ds Maurizio Pellegrino. Tutte le altre figure saranno menzionate successivamente. Non faremo i nomi dei tecnici, non ce lo chiedete. Dove arriveremo? Non lo so, ma sono ambizioso più di voi, ho creato una azienda partendo dal sud, sono pronto a lavorare per crescere e migliorarci. Ci scontreremo con realtà importanti, quest’anno la serie D è forte, ma ci siamo pure noi. Noi non siamo l’Università telematica Orizzonte Docenti, ma solo Orizzonte Docenti, non abbiamo intenzione di acquisire la Dante Alighieri. Taibi? Non chiudiamo le porte a nessuno, ma dobbiamo verificare le competenze dei singoli ruoli. Se trovo qualcuno più bravo di me farà il dirigente ma sempre facente parte della società. La storia per noi è fondamentale, non vediamo l’ora che passi quest’anno. Il budget è di 1 milione e ottocentomila euro, ma non conta tanto questo, quanto saperli spendere bene”.