Festa i Marònna: Reggio sospesa tra fede, speranza e fumo di salsiccia...

I festeggiamenti civili prevalgono senza dubbio su quelli religiosi in un'unica grande sagra del maiale. In questi giorni, di fatto di religione c'è ben poco...

Festa della (di) Madonna o meglio ancora Festa i Marònna. Ecco, chiamiamola così, come siamo abituati a fare, da sempre.

Senza tabù lessicali. L’autunno è ormai alle porte, la scadenza dell’estate è vicina ma Reggio (e i reggini) non ne vogliono sapere. C’è prima Festa i Marònna, poi tutto il resto. Tutto viene messo da parte, accantonato.

Persino le scuole, a discrezione dei dirigenti, hanno la possibilità di rinviare il suono della ‘prima campanella’. Festa i Marònna è amata anche per questo e tra sacro e profano viene posticipata ogni cosa.

Reggio Calabria vive così, cinque giorni di ‘assenza giustificata’. Dal venerdì della veglia e fino al martedì del ‘sacro’ spettacolo pirotecnico, la città vive una dimensione senza tempo, sospesa tra fede, speranza e fumo di salsiccia. I cinque giorni poi diventano, in un battito di ciglia, nove (fino al sabato successivo).

Dopo la processione del sabato, vero momento di riflessione e unione del popolo reggino (credente e non) che si stringe in un unico abbraccio di fede e speranza, i reggini si lasciano trasportare dalla movida notturna ‘i Festa i Marònna. Serate infinite al ritmo di panini, tarantelle, giostre e bancarelle. Il tutto annebbiato dal fumo (che avvolge la città).

Ebbene si. Fumo di salsiccia. Le vie del centro città (ma anche quelle della zona nord e sud) si riempiono di tavoli, sedie, panche, sgabelli e sedute di ogni tipo. Marciapiedi, strade, zone pedonali e non, piazze e spiazzi vengono invasi. Tra caddare, gazebo, griglie e barbecue di ogni tipo Reggio Calabria vive così i suoi cinque (nove?) giorni di Festa Patronale.

E i festeggiamenti civili prevalgono senza dubbio su quelli religiosi in un’unica grande sagra del maiale. Di fatto, di religione c’è ben poco. Almeno passeggiando tra le strade della città, si avverte un atteggiamento tutt’altro che spirituale.

Un’altra considerazione, tra tutte. Quante sono le attività che, in occasione dei festeggiamenti mariani, valutano un minimo di decoro urbano (parola ai più sconosciuta). Quante rispettano l’ordinanza dell’amministrazione comunale in merito alla somministrazione di cibo e bevande?

Inutile nascondersi, poche, troppo poche. A Reggio regna l’anarchia.

Festa i Marònna è prima di tutto una festa. Una di quelle feste ‘intoccabili’, da non rovinare. E allora via libera alla danza dell’abusivismo legittimato.

Del resto ai reggini (forse) nemmeno interessa. L’importante è il panino con la salsiccia. Che sia buono e con carne ben cotta.