Fibrosi polmonare idiopatica, Mammoliti (Pd): 'Avvio di una rete pneumologia regionale'

“Non può essere tollerato che diagnosi, cura e assistenza dei pazienti affetti da IPF vengano lasciate alla buona volontà di medici e infermieri" la nota

Di seguito il comunicato stampa del gruppo consiliare del Pd alla Regione Calabria con le dichiarazioni del consigliere Raffaele Mammoliti.

“Nei giorni scorsi ho presentato una interrogazione a risposta scritta con la quale ho chiesto al Presidente della Giunta regionale, anche nella sua funzione di Commissario ad acta per il piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario, risposte concrete in merito alla diagnosi, alla cura e all’assistenza dei pazienti calabresi affetti da Fibrosi polmonare idiopatica (IPF), una malattia rara, al momento irreversibile, invalidante e con esito talvolta fatale, caratterizzata dal progressivo declino della funzionalità polmonare”.

È quanto afferma, in una nota, il Consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti.

Continua la nota del Consigliere dem:

“Nel Corso dell’ultimo Consiglio regionale ho, poi, incontrato la Garante per il diritto alla Salute Anna Maria Stanganelli della regione che mi ha informato sulle iniziative già intraprese nei mesi scorsi e abbiamo, insieme, concordato di mantenere alta l’attenzione su un tema importante, complesso e, soprattutto, urgente”.

Ha concluso il vice presidente della Commissione bilancio:

“Non può essere tollerato che la diagnosi la cura e l’assistenza dei pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica (IPF), che costringe chi ne è affetto a vivere costantemente attaccato all’ossigeno (anche 24 ore al giorno) vengano lasciate, come assai spesso accade in Calabria, alla buona volontà ed allo spirito di abnegazione di medici e infermieri. Serve pertanto un’azione concreta e tempestiva che, con l’auspicio della costruzione di una rete pneumologica regionale e nelle more della completa attuazione del “Piano Regionale delle Malattie Rare 2024-2026”, dia risposte concrete ai disagi drammatici che vivono pazienti e familiari”.