Flash mob a Gioia Tauro, Occhiuto: 'Combatteremo per ottenere una deroga'

"Il porto di Gioia Tauro è una ricchezza per l'intero territorio. Vedere i lavoratori e i sindaci schierati insieme è una grande soddisfazione" le parole del Governatore

“Il porto di Gioia Tauro è una ricchezza per l’intero territorio. Vedere i lavoratori e i sindaci schierati dalla stessa parte, tutti insieme, per difendere questa infrastruttura è per me motivo di grande soddisfazione”.

Lo ha detto, al flash mob di oggi, il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.

“Ho interloquito quotidianamente con il Ministro dell’ambiente Pichetto Fratin e gli ho chiesto di inserire all’ordine del giorno della riunione che si è tenuta ieri, insieme agli altri ministri europei, questo argomento. Al termine della riunione, mi ha detto che hanno chiesto una deroga per alcuni porti, tra questi quello di Gioia.

Spero, dunque, si apra uno spiraglio anche se rimane l’amarezza nel dover constatare, ancora una volta, che su questi temi, che riguardano decisioni importanti dell’Europa, l’Italia si svegli sempre nella fase discendente, senza che i governi degli ultimi anni abbiano inciso in alcun modo nella fase ascendente della fase decisionale.

Dobbiamo combattere – ha detto Occhiuto – in ogni modo affinché la direttiva venga applicata con un’eccezione per Gioia Tauro e Malta. Dobbiamo fare in modo che, nei prossimi anni, questo porto diventi fondamentale non solo per il transhipment, deve essere un porto dove le merci vengono anche scaricate e lavorate, creando ricchezza per il territorio”.

Il Presidente della Regione ha poi aggiunto:

“Il messaggio più importante lo danno le istituzioni con la loro presenza. Riscontro che mai, come negli ultimi anni, attorno al porto di Gioia Tauro, che si è sviluppato a volte aldilà degli interessi delle istituzioni locali e nazionali, oggi c’è un grande interesse da parte di tutti”.

E sul rigassificatore:

“Noi, come Italia, abbiamo solamente sostituito la dipendenza nei consumi energetici dalla Russia con l’Algeria. Ora con quello che sta accadendo in Medio Oriente, la mia preoccupazione è che possa generarsi il medesimo problema.

Se ci avessero ascoltato, io chiedo il rigassificatore da due anni, oggi potremmo guardare al futuro con maggiore serenità ed essere dal punto di vista energetico indipendenti da condizioni geopolitiche che si sviluppano frequentemente in Europa e in Medio Oriente, che mettono in discussione la nostra autosufficienza”.