Flash mob a Gioia Tauro, i sindaci dell'area Grecanica: 'Quella per il porto è una battaglia senza confini'

Pur essendo geograficamente lontani dalla Piana, i primi cittadini non hanno dubbi: "Questo è anche il nostro porto"

“Oggi, seppur nelle vesti di sindaco di un’area distante dal porto di Gioia Tauro, ho ritenuto fondamentale partecipare alla manifestazione di protesta contro la direttiva Ue che potrebbe portare alla chiusura della nostra infrastruttura”.

Sono le parole di Pierpaolo Zavettieri, sindaco di Roghudi che, insieme ai colleghi dell’area grecanica ha voluto fortemente prendere parte alla manifestazione.

“Ci sono sempre stato. Ai sit-in del 2010, 2012, 2013 e così via. Prima nelle viste di consigliere provinciale, adesso come primo cittadino, per ribadire che quella di Gioia Tauro è un’infrastruttura importante non solo per la Calabria, ma per tutto il Mezzogiorno. È anche il mio porto.

È per questo motivo che oggi siamo qui, con una delegazione di sindaci grecanici – 6 su 15 – che è geograficamente l’area più lontana del territorio metropolitano da Gioia Tauro. Una testimonianza che quella di opposizione alla direttiva Ue è una battaglia che non conosce confini”.

Zavettieri, a nome dei sindaci dell’area grecanica, Lupis (Agnana), Imperitura (Martone), Maesano (Bovalino), Paino (Condofuri), La Rosa (Canolo), ha aggiunto:

“Non si può tassare solamente un’area del mondo e l’altra no, creando squilibri dal punto di vista del mercato tali da poter condizionare la scelta dei colossi per la sede del transhipment.

Importante la presenza qui oggi del Governatore, dei deputati e di tantissime sigle sindacali e lavoratori. Speriamo che la nostra voce oggi sia ascoltata a livello internazionale”.