Centro Sociale Cartella, gli attivisti: 'Progetto di riqualificazione discutibile, chiediamo di essere convocati'

"Chiediamo che l'approvazione del progetto esecutivo venga sospesa per un incontro che risolva criticità e ne ottimizzi la funzionalità" la nota

Di seguito il comunicato stampa degli attivisti del Centro Sociale del Parco Angelina Cartella di Gallico Marina.

Siamo attivisti del Centro Sociale del Parco Angelina Cartella di Gallico Marina. Parco e struttura costruiti oltre vent’anni fa e costati circa un milione di euro, ma subito abbandonati al vandalismo, all’incuria, al degrado.

Quando siamo entrati era una grande discarica a cielo aperto, luogo di spaccio e prostituzione. Da quel momento, e nella totale assenza delle varie amministrazioni comunali, l’abbiamo pulito, curato, reso vivo e fruibile per quel territorio per cui era stato pensato. Il Parco è tornato a vivere e ad essere frequentato dalle prime ore del mattino fino a sera ed a notte inoltrata.

Oggi apprendiamo dell’esistenza di un progetto di presunta “riqualificazione“, per cui l’Assemblea, che si occupa della gestione del Parco da oltre ventun anni, non è stata in alcun modo interpellata, nonostante la legge urbanistica regionale preveda l’obbligo di consultare la comunità di riferimento nel caso di interventi sul territorio (L. reg. n. 19- 16/04/2002).

Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un progetto per molti aspetti discutibile, calato dall’alto, che prevede l’abbattimento di alberi, garanzia di frescura e colmi di nidi, e soprattutto la chiusura del Parco con un cancello e la conseguente assegnazione a privati, che intende spazzare con un colpo di spugna ventun anni di esperienza di occupazione ed autogestione.

Abbiamo visionato il progetto definitivo con nostri amici progettisti, urbanisti, ecologisti, animalisti, con i frequentatori del Parco. Chiediamo che l’approvazione del progetto esecutivo venga sospesa nelle more di un incontro, che risolva le criticità e ne ottimizzi la funzionalità e chiediamo di essere convocati formalmente e con
urgenza dal consigliere delegato al Verde Massimiliano Merenda e dal responsabile del procedimento Enzo Cotroneo.

Non sono più i tempi per creare barriere architettoniche, abbattere alberi, circoscrivere e limitare l’accesso ad uno dei pochi posti verdi fruibili della periferia della nostra città e regalare i soldi delle nostre tasse a chi vuole farne, nella migliore delle ipotesi, un uso non utile e sconsiderato.