Assistenti all’autonomia, il Garante Mattia: ‘Siano in classe dal primo giorno di scuola’

Il Garante lancia anche una proposta concreta: ridurre parte delle spese destinate a sagre e feste di paese per destinarle al potenziamento dell’assistenza scolastica


“Non possiamo più permetterci che i bambini e i ragazzi con disabilità inizino l’anno scolastico senza il loro assistente all’autonomia e alla comunicazione. Il primo giorno di scuola deve essere il primo giorno per tutti, senza eccezioni e senza ritardi”.

Con queste parole, Emanuele Mattia, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Città Metropolitana di Reggio Calabria, lancia un appello accorato a tutti i sindaci del territorio metropolitano, chiedendo un impegno immediato e concreto.

Un diritto garantito dalla legge e dalle convenzioni internazionali

Mattia ricorda che la presenza dell’assistente all’autonomia non è un “bonus” o una gentile concessione, ma un diritto sancito dalla Legge 104/1992 e riconosciuto a livello internazionale dalla Convenzione ONU sui Diritti del Fanciullo del 1989, che garantisce a ogni minore il diritto all’istruzione, al pieno sviluppo delle proprie capacità e alla non discriminazione. Non assicurare il supporto sin dall’inizio dell’anno scolastico, sottolinea, significa lasciare indietro chi ha più bisogno e genera una discriminazione doppia: per la disabilità e per la mancanza di assistenza.

Il Garante evidenzia inoltre che non è possibile applicare piani di intervento uguali per tutti. Ogni bambino ha esigenze specifiche e diverse: c’è chi ha bisogno di un supporto parziale e chi necessita della presenza costante dell’assistente per tutta la giornata. Standardizzare il numero di ore significa ignorare la realtà, ridurre l’efficacia dell’intervento e negare pari opportunità.

I numeri di un’emergenza nazionale e la proposta del Garante

La situazione nel territorio resta preoccupante. Secondo i dati ISTAT relativi all’anno scolastico 2023-2024, sono circa 20.000 gli alunni in Italia che avrebbero bisogno dell’assistente ma non lo ricevono. Nel Mezzogiorno il problema è ancora più marcato, con un rapporto medio di un assistente ogni 7,5 alunni con disabilità, contro uno ogni 3,3 nel Centro Italia.

“Dietro questi numeri – afferma Mattia – ci sono volti, famiglie e storie che rischiano di restare invisibili. L’inclusione non si proclama: si realizza”.

Il Garante lancia anche una proposta concreta: ridurre parte delle spese destinate a sagre e feste di paese per destinarle al potenziamento dell’assistenza scolastica. Le tradizioni e gli eventi pubblici sono importanti, ma il diritto all’istruzione e alla pari dignità di un bambino devono avere la priorità.

“Dobbiamo scegliere – ribadisce – se vogliamo un territorio che investe solo nell’intrattenimento o che investe davvero nel futuro dei suoi ragazzi”.

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Mattia conclude il suo intervento ribadendo che il suo appello è rivolto a tutti i sindaci della Città Metropolitana di Reggio Calabria. L’inizio dell’anno scolastico, afferma, non è un semplice dettaglio di calendario, ma il momento in cui si decide se un bambino sarà incluso o escluso. Per questo invita Comuni, scuole e istituzioni metropolitane a lavorare insieme per garantire che l’assistente sia presente fin dal primo giorno di lezione.

“Non c’è un piano B: l’inclusione parte da lì”.