Lega Pro, Ghirelli: 'I verdetti del campo vanno portati fino in fondo'

"Adesso dobbiamo mettere la barca in linea di galleggiamento, altrimenti di che parliamo?"

Intervento del presidente della Lega Pro Ghirelli a Radio fantastica, emittente etnea, in riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal dirigente del Catania Pietro Lo Monaco. Intervento ripreso dai colleghi de Il Dispaccio::

Convocazione assemblea

“Ho convocato l’assemblea del 3 aprile, per discutere in modo prioritario delle questioni relative a rimettere in linea di galleggiamento la barca. Affronteremo l’argomento condizionati dal clima di oggi, condizionato dalla presenza di un virus subdolo. C’è preoccupazione per il lavoro, per l’azienda e per la vita di tutti noi. Io vivo a Roma, ma c’è un pezzo del Paese che è in una condizione terribile. Ci sono società del nord che, mentre parliamo, ricevono la notizia del decesso di un medico o del contagio del vicepresidente. Dobbiamo avere rispetto.

Piano di rilancio

Tra il 15 ed il 20 aprile discuteremo del piano di crisi e del piano strategico di rilancio. Mettendo anche le questioni sollevate sulla riforma dei campionati. Se in quel momento il clima fosse ancora di dolore, trasferirò l’argomento a maggio. Quando affrontiamo un argomento, non c’è solo un problema giuridico con possibilità di ricorrere ai tribunali. Dobbiamo essere bravi ad evitare di entrare in un conflitto. Fin qua abbiamo dato prova di unità.

I verdetti e la speranza

I verdetti del campo vanno portati fino in fondo e lavorare affinché ci sia regolarità. Vorrei che si finisse regolarmente, per evitare tutti i contenziosi. Li conosco i dati dei sondaggi: non c’è un clima favorevole verso il calcio, dalla gente. Dobbiamo stare attenti. Non voglio darla vinta al virus. Il mio amico Lo Monaco è consigliere federale, potrà discutere in quella sede. Anche per l’enorme prestigio che ha. Adesso dobbiamo mettere la barca in linea di galleggiamento, altrimenti di che parliamo? Dobbiamo far capire al Governo che il calcio rischia di sparire.

Sospensione dei campionati e stipendi

Il problema riguarda l’aspetto dello stare insieme. Una proposta non deve essere un harakiri o un boomerang. Esempio: il pagamento degli emolumenti ai calciatori. Se la decisione di sospendere il campionato venisse presa dalle società, non ci sarebbero basi giuridiche per giustificare l’interruzione dei pagamenti. Dobbiamo mettere insieme le esigenze delle società, senza boomerang, per ottenere un risultato. Per questioni di salute, si potrà invocare la sospensione di campionato e stipendi per cause di forza maggiore. Anche per la questione degli allenamenti, ci adeguiamo alle scelte del Governo per evitare contenziosi. Sappiamo benissimo che non si aprirà il 3, ma aspetto la decisione del Governo. Altrimenti qualcuno mi potrebbe impugnare la decisione”.